CURIOSITÀ


STORIA DELLA CAMBOGIA

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300.000 a.C. Prime tracce di presenza umana nell'isola durante il periodo Paleolitico.
VII mill. a.C. Prime tracce di civiltà autoctona sono rinvenute nella grotta di Laang Spean, Cambogia nordoccidentale.
II mill. a.C. Popolazioni, forse spinte alla migrazione verso sud dall'invasione delle popolazioni Sino-tibetane nella Cina meridionale, sviluppano una civiltà neolitica basata sulla coltivazione del riso e la domesticazione degli animali.
600 a.C. Sviluppo della metallurgia.
100 a.C. In seguito allo sviluppo dei commerci nell'Oceano Indiano, l'etnia di commercianti hindu Kambuja, un clan indo-iraniano della famiglia degli indo-europei, attraverso l'isola di Lanka giungono a popolare la valle del Mekong influenzando fortemente i futuri Regni di tutta la regione del sudest asiatico. La cultura indiana comincia ad essere metabolizzata: si afferma la religione vedica e bramanica. L'arte e la letteratura di ispirazione indiana permeano la vita culturale delle popolazioni autoctone che cominciano a darsi un'organizzazione sociale centralizzata, basata sul concetto shivaista di Deva Raja (“Dio-Re”) e si sviluppa l'identità khmer. Il sistema delle caste non viene mai adottato nel Sudest asiatico.
I sec. d.C. Fondazione del Regno di Funan, nella regione del delta del Mekong a cavallo tra la Cambogia e il Việt Nam meridionali. Non è chiaro se si tratti di un Regno unico o di una rete di Città-Stato né se si tratti di un'etnia unica (Austroasiatica come i Khmer o Austronesiana come i Cham) o di una società multietnica. L'origine del nome deriva forse dall'antico termine khmer “bnaṃ” o “vnaṃ” (montagna) oppure è una generica definizione cinese per indicare il “pacificato sud”. Nemmeno le origini sono chiare: secondo fonti storiche cinesi – Sānguó zhì (Registri dei Tre Regni) del 289 e Liáng shū (Libro di Liang) del 636 – il fondatore è Hùntián, uno “straniero” venuto dal non identificato “paese di Jiào” (forse una regione della Malaysia o dell'arcipelago indonesiano), mentre secondo fonti storiche vietnamite – iscrizione in sanscrito di Mỹ Sơn e Tháp Mười – il fondatore è il Brahmino Kauṇḍinya, il quale avrebbe sposato la figlia del mitologico Re Naga, regnante su un'isola nell'Oceano Pacifico. Questa versione è confermata dalla leggenda khmer che fa risalire l'origine dell'etnia da una unione tra il Principe straniero "Preah Thaong" e la figlia del Re dei mitologici uomini-serpente Nāga. Capitale del Regno è Vyādhapura, forse situata nella Provincia di Prey Veng.
Regnanti di Funan
(nomi in cinese, in sanscrito tra parentesi):
Liŭyè / Yèliŭ / Neang Neak
Hùntián / Preah Thaong (Kauṇḍinya I)
                         – sconosciuto –
Hùnpánhuáng
Pánpán
Fàn Shīmàn
Fàn Jīnshēng
Fàn Zhān
Fàn Xún
                         – sconosciuto –
Zhāntán (Candana)
                         – sconosciuto –
Qiáochénrú (Kauṇḍinya II)
Chílítuóbámó (Śrī Indravarman I)
                         – sconosciuto –
                         – sconosciuto –
Qiáochénrú Shéyébámó (Jayavarman)
Liútuóbámó (Rudravarman)
                    – guerra Funan-Chenla –
Sarvabhauma
                         – sconosciuto –
I sec.
68–fine I sec.
II sec.
fine II sec.
inizio III sec.
ca. 205–225
ca. 225
ca.225–ca.240
ca.240–ca.287
tardo III sec.
IV sec.
tardo VI sec.
???–434
434–435
???
???
484–514
514–550
550–627
550–???
ca.550–627
II sec. Funan raggiunge l'apice del suo sviluppo sotto il Re Fàn Shīmàn, che amplia la flotta e stringe rapporti commerciali con India e Cina: il cuore commerciale di Funan, Oc Eo (Việt Nam meridionale), riceve mercanzie da India, Cina, Impero Romano e Persiano e dalla Grecia. Il controllo della stretta penisola malese (Istmo di Kra) dà a Funan il monopolio sulle rotte commerciali tra India e Cina. Il sistema sociale e amministrativo è basato sul modello indiano (il codice di leggi è quello di Manu, il sanscrito è la lingua di corte); la religione ufficiale è l'hinduismo. Conio di monete d'argento.
357 Re Zhāntán invia un tributo in elefanti all'Imperatore cinese Sīmă Dān, prova che Funan all'epoca è vassallo dell'Impero Cinese.
484 Dal V sec. a Funan si afferma il buddhismo come religione ufficiale. Il Re Kauṇḍinya Jayavarman invia alla corte della dinastia Qí meridionale il monaco buddhista Nāgasena (Nàjiāxiān in cinese) per chiedere supporto militare alla spedizione contro il Regno cham di Lâm Ấp (Línyí in cinese) ma l'Imperatore non appoggia l'impresa. Tra il V e il VI sec. due monaci buddhisti, Mandrasena e Saṃghabara, si stabiliscono in Cina e traducono diversi Sūtra dal sanscrito al cinese.
Metà VI sec. Invasione dei Pallava (dinastia regnante nella regione dell'odierno Tamil Nadu in India meridionale) ai danni di Funan durante il Regno di Rudravarman.
VI – VII sec. L'autorità e stabilità di Funan entrano in crisi nel VI sec. con l'affermarsi di uno Stato vassallo, il Regno di Chenla (Zhēnlà in cinese), che diviene indipendente e progressivamente lo soggioga. Le origini di Chenla sono oscure, dalle fonti storiche cinesi e sanscrite si ricava che il Re Vīravarman che regna nella città di Bhavapura (probabilmente nei pressi dell'odierna Thala Bariwat nella Provincia di Stung Treng) è nipote di un “Cakravartin” (“Re del mondo” o “Re dei Re” secondo un rituale hindu). Vīravarman è padre di Bhavavarman, che regna alla fine del VI sec. da Bhavapura, e Citrasena, che regna all'inizio del VII sec. Īśānavarman inaugura la capitale Īśānapura e conduce la campagna di conquista del Regno di Funan. La fine del Regno di Īśānavarman si colloca intorno al 637. Secondo il Xīn Táng shū (“Nuova Storia della dinastia Táng”), dopo il 656 il Regno di Chenla ha conquistato molti territori precedentemente vassalli dell'Impero cinese nella Cambogia nordoccidentale.
Regnanti di Chenla:
?? (“Cakravartin”)
Sārvabhauma      (stirpe Prathivīndravarman)
Vīravarman
Bhavavarman I
Mohendravarman (Citrasena)
Īśānavarman I
Bhavavarman II
Jayavarman I
Jayadevī (Regina)
– divisione in 2 Regni –
– invasione javanese –
???
550–???
???
550–600
600–616
616–635
639–657
657–681
681–713
706–802
774–802
VIII sec. Alla morte del Re Jayavarman I, avvenuta verso la fine del VII sec., il Regno entra in un periodo di disordini che ne determinano la frantumazione in due: al nord un Regno “Chenla di Terra” (LùZhēnlà in cinese) e al sud un Regno “Chenla di Acqua” (ShuīZhēnlà) mentre la regione di Angkor è governata dalla figlia di Jayavarman I, Jayadevī. Entrambi i rami di Chenla allacciano rapporti di vassallaggio con la Cina e nel 754 il figlio del Re di Chenla del nord partecipa ad una campagna militare nell'esercito cinese contro il Regno di Nánzhāo, nella regione dell'odierno Yunnan. I deboli Regni Chenla vengono infine conquistati e ridotti a Stati-vassalli dall'emergente Impero Srivijaya della dinastia Sailendra di Java (vedi scheda MALAYSIA).
790 – 802 Originario forse di Java, più verosimilmente del Regno Champa nel Việt Nam meridionale, Jayavarman II diventa Re di Kambuja nel 790 e comincia ad espandere i suoi domini a spese dei due rami del Regno di Chenla; stabilisce la capitale del Regno di Kambuja ad Hariharalaya, nei pressi dell'attuale città di Roluos, a 15 km dalla quale comincia l'edificazione di Angkor. Con la sua proclamazione a Cakravartin (“Re del mondo”), nell'802 diventa “Devaraja” (Re per volere divino) ed afferma l'indipendenza del suo Regno dall'Impero di Srivijaya. Il Regno di Kambuja si basa sulla coltivazione del riso e sulla pesca, la religione ufficiale è l'hinduismo, seguita per importanza e diffusione dal buddhismo Sarvāstivāda, setta “eretica” distintasi dall'ortodossia Theravāda nel Concilio tenutosi a Kushan (India del nord) intorno al 100 d.C (vedi scheda INDIA). Sotto il Regno di Yasovarman I nasce Yasodharapura, la prima città di Kambuja e capitale del Regno, e viene costruito il bacino idrico più grande di Angkor, il Baray Est. Nel 944 il Regno di Kambuja invade il Regno Champa e saccheggia la regione di Kautara nel Việt Nam centrale. Sotto il Regno di Jayavarman V la capitale viene spostata a Jayendranagari e Kambuja, diventata Impero Khmer, vive il suo periodo d'oro: filosofi, artisti e studiosi vivono alla corte di un Regno florido e pacifico e sorgono importanti templi quali il Banteay Srei e il Ta Keo. Suryavarman I pone fine a una decade di colpi di stato e guerre intestine, estende il Regno nella regione di Lopburi in Thailandia e sull'Istmo di Kra nella Malaysia Peninsulare e costruisce il secondo bacino idrico di Angkor, il Baray Ovest. Alla sua morte segue un nuovo periodo di disordini interni.
Regnanti di Kambuja:
Jayavarman II
Jayavarman III
Indravarman I
Yasovarman I
Harshavarman I
Ishanavarman II
Jayavarman IV
Harshavarman II
Rajendravarman II
Jayavarman V           (Impero Khmer)
Udayadityavarman I
Jayavirahvarman
Suryavarman I
Udayadityavarman II
Harshavarman III
Noriditdravarman
Jayavarman VI
Dharanindravarman I
Suryavarman II
Dharanindravarman II
Yasovarman II
Tribhuvanidityavarman
                         – invasione cham –
Jayavarman VII
Indravarman II
                     – fondazione del Siam –
Jayavarman VIII
Indravarman III
Srei Jayavarman
Jayavarman IX
Trosok Peam
Nippean Bat
Lompong Racha
                         – invasione siamese –
Soryavong
Borom Reachea I
Thomma Saok
                         – invasione siamese –
Barom Reachea II
802–850
850–877
877–889
889–900
900–925
925–928
928–941
941–944
944–968
968–1001
1002
1002–1006
1006–1050
1050–1066
1066–1080
1080–1113
1080–1107
1107–1113
1113–1150
1150–1156
1156–1165
1165–1177
1177–1181
1181–1218
1218–1243
1238
1243–1295
1295–1307
1307–1327
1327–1336
1336–1340
1340–1346
1346–1351
1352–1357
1357–1363
1363–1373
1373–1393
1393
1393–1463
1113 – 1147 Suryavarman II ripristina l'ordine ed estende i territori dell'Impero: nella moderna Thailandia conquista ad ovest il Regno Mon di Haripunjaya e a sud il Regno di Grahi; annette il Regno di Bagan (nell'odierno Myanmar); ad est conquista varie provincie del Regno Champa e a nord arriva fino al confine con l'attuale Laos. Muore nella spedizione contro Champa del 1147: dopo aver occupato Vijaya (capitale di Champa) e aver distrutto i templi di Mỹ Sơn, guida le truppe verso nord ma viene sconfitto da Jaya Harivarman, Re di Panduranga. A Suryavarman II si deve la costruzione dell'imponente tempio di Angkor Wat.
1177 Dopo la morte di Suryavarman II l'Impero Khmer entra nuovamente in un periodo di crisi istituzionale che lo espone all'attacco del Regno Champa di Jaya Indravarman IV: la flotta di Champa sconfigge l'Impero sul lago Tonlé Sap e Yasodharapura viene saccheggiata. Kambuja diventa una Provincia del Regno Champa.
1181 – 1203 Jayavarman VII riconquista Yasodharapura e l'indipendenza di Kambuja diventando Re nel 1181. Yasodharapura viene ingrandita e diventa Angkor Thom (“Grande Città”), al cui centro si erge il tempio Bayon, che replica il volto del bodhisattva Avalokiteshvara (una delle molte incarnazioni del Buddha secondo la dottrina Mahāyāna – "grande veicolo" – tipica del buddhismo Sarvāstivāda). Altri templi importanti eretti da Jayavarman VII sono il Ta Prohm, il Banteay Kdei e il Neak Pean. Nel 1190 una nuova spedizione militare dei Cham fallisce e i khmer arrivano ad occupare Vijaya e a fare prigioniero il Re di Champa Indravarman IV. Jayavarman VII insedia sul trono di Vijaya suo cognato, Principe In, che però si ribella e dichiara l'indipendenza. Nel 1203 i khmer lanciano allora un'offensiva contro Champa e conquistano definitivamente Vijaya mantenendone il controllo fino al 1220.
XIII sec. Kambuja, sotto Indravarman II, deve affrontare la crescente opposizione dei popoli precedentemente assogettati: l'alleanza tra Champa e Đại Việt riscatta il Regno dei cham cacciando i khmer dal Việt Nam centrale nel 1220 mentre nel 1238 i thai, sotto la guida di Pho Khun Si Intharathit, dichiarano l'indipendenza e instaurano il Regno di Siam a Sukhothai, una Provincia khmer. Il successore di Indravarman II, Jayavarman VIII, combatte violentemente il buddhismo distruggendo oltre 10.000 statue e raffigurazioni del Buddha e convertendo i templi buddhisti in hinduisti. Verso la fine del XIII sec. Kambuja risente dell'offensiva dei mongoli contro Champa e Đại Việt ma Jayavarman VIII fa atto di vassallaggio alla Cina di Kublai Khan pagando tributi annuali. Srindravarman, genero di Jayavarman VIII, è seguace del buddhismo Theravāda, ortodossia dottrinale che soppianta la dottrina Sarvāstivāda come religione ufficiale a Kambuja. Questo determina la perdita da parte dei sovrani dello status di “Devaraja” (l'investitura divina), di conseguenza non vengono più eretti templi alle divinità protettrici dei sovrani di Kambuja.
1431 L'invasione dei Thai provenienti dal regno di Ayutthaya, che aveva assorbito Sukhothai nel 1376, culmina nel sacco di Angkor e nel suo conseguente abbandono. Definitivo declino del Regno di Kambuja. La capitale del Regno si sposta da Angkor, sul lago Tonlé Sap, a Charktomok, sul fiume Mekong nei pressi dell'odierna Phnom Penh. Angkor rimane abitata almeno fino al XVII sec. ma il cuore del Regno khmer è ora il delta del Mekong, dove si snodano le vie commerciali tra il Mar Cinese Meridionale e l'Oceano Indiano. I successivi 4 secoli sono noti come il Periodo Buio della storia della Cambogia, in cui i territori khmer, in graduale dissoluzione, sono oggetto di conquista da parte dei Regni concorrenti di Siam e Việt Nam.
Regnanti khmer da Charktomok (1431–1525):

Ponhea Yat
Narayanareachea I
Srei Reachea
Srei Soryatei
Thommareachea I
Dharmarajadhiraja
Sri Sukonthor
1393–1463
1463–1469
1469–1485
1475–1485
1485–1504
1444–1512
1486–1512
1471 Migrazione di massa dei Cham dal Việt Nam centrale in Cambogia in seguito alla dissoluzione del Regno di Champa, conquistato ed annesso al Regno Đại Việt dall'Imperatore Lê Thánh Tông.
XVI sec. Re Ang Chan I (1516–1566) sposta la capitale da Charktomok a Lovek, che diventa un fiorente porto commerciale fluviale ed ospita ricche comunità di cinesi, indonesiani, malesi, giapponesi, arabi, spagnoli, portoghesi e in seguito inglesi e olandesi. Nel 1555 il frate portoghese Gaspar da Cruz compie il primo tentativo di introdurre il Cristianesimo, ma l'esperimento fallisce a causa della forte influenza dei Brahmini alla corte di Ang Chan I.
Regnanti khmer da Lovek (1525–1593):

Ney Khan
Ang Chan I
Baromreachea I
Chey Chettha I
1512-1516
1516-1566
1566-1576
1576-1594
1594 Il Regno di Siam conquista Lovek e insedia un Governatore militare instaurando di fatto un protettorato siamese sulla Cambogia per oltre 300 anni. Re Chey Chettha I, un anno prima, aveva richiesto l'aiuto militare della Spagna attraverso il Governatore spagnolo delle Filippine ma il contingente arriva troppo tardi. Il tentativo tardivo degli spagnoli di prendere il controllo dello sbandato Regno khmer insediando sul trono uno dei figli di Chettha si conclude un anno dopo con il massacro degli stessi da parte di un contingente di mercenari malesi. La perdita di Lovek è il colpo di grazia per Kambuja: tutta la classe intellettuale e artistica viene deportata ad Ayutthaya, capitale del Regno di Siam. Nuova capitale di Kambuja è Srei Santhor, nella Provincia di Kampong Cham.
Regnanti khmer da Srei Santhor (1594–1620):

Reamea Chungprey
Baromreachea II
Baromreachea III
Ponhea Nhom
Baromreachea IV
1594–1596
1596–1599
1599–1600
1600–1603
1603–1618
1620 Il Re Chey Chettha II sposa una figlia del Signore del Việt Nam meridionale Nguyễn Phúc Nguyên: la capitale viene spostata a Oudong, a sud di Lovek, e la Cambogia diventa uno Stato-vassallo di Đại Việt meridionale, che annette tutte le sue regioni costiere e acquisisce quindi il controllo sul commercio estero dei khmer.
Regnanti khmer da Oudong (1620–1863):
(nomi regali in khmer, in sanscrito tra parentesi)
Chey Chettha II
Udayaraja (Paramaraja VIII)
Thommoreachea II (Sri Dharmaraja II)
Batom Reachea (Padumaraja I)
Ramathipadi I
Barom Reachea V (Paramaraja IX)
Chey Chettha III (Padumaraja II)
Kaev Hua II
Padumaraja III
Chey Chettha IV
..
..
..
Outey I (Narai Ramathipadi II)
Barom Ramadhipati (Kaev Hua III)
..
Thommoreachea III (Sri Dhamaraja III)
..
..
Satha II (Paramaraja X)
..
..
Thommoreachea IV (Sri Dhamaraja IV)
Ramathipadi II
..
Chey Chettha V
Outey Reachea II (Udayaraja II)
Ream Rachea (Ramaraja)
Narayanaraja III
                         – interregno –
Outey Reachea III (Udayaraja III)
Ang Mey (Regina)
Hariharak Ramadhipati
1619–1627
1627–1642
1628–1630
1640–1642
1642–1658
1658–1672
1672–1673
1673–1674
1674
1675–1695
1696–1699
1700–1702
1703–1706
1695–1696
1699–1700
1710–1722
1702–1703
1706–1709
1738–1747
1722–1729
1729–1736
1749
1747
1747–1748
1756–1757
1749–1755
1758–1775
1775–1779
1779–1796
1796–1806
1806–1835
1835–1841
1841–1860
1714 – 1755 L'espansione degli Nguyễn nei territori dei khmer prende vigore e si traduce in tre grosse operazioni militari che avviano un lungo periodo di conflitto tra Việt Nam e Siam. La prima nel 1714, col pretesto di appoggiare la pretesa di Kaev Hua al trono contro Prea Srey Thomea (appoggiato dal Siam), si conclude con la conquista di importanti territori nella zona del delta del Mekong. La seconda è del 1739 e consolida le posizioni degli Nguyễn nella regione. La terza è del 1755 e porta gli Nguyễn a controllare il porto commerciale di Hà Tiên nel Golfo del Siam e a minacciare direttamente la capitale dei khmer Oudong.
1769 – 1779 Dopo aver riconquistato Ayutthaya, perduta nel 1767 a seguito della guerra contro la Birmania, il nuovo Re del Siam, Taksin, approfitta del declino dell'autorità Nguyễn e riconquista alcuni territori khmer perduti. Nel 1779 annette tre Provincie khmer settentrionali, ottiene il vassallaggio dalle Provincie nordoccidentali di Batdambang e Siemreab (Siem Reap) e insedia il giovane Principe Ang Eng al trono di Cambogia col nome di Narayanaraja III.
1833 – 1845 Il Việt Nam sconfigge il Siam e insedia la Regina Ang Mey sul trono di Cambogia. I vietnamiti impongono un'amministrazione militare che eradica sistematicamente i costumi dei khmer imponendo una cultura estranea. Esasperata da questa politica di vietnamizzazione, la popolazione si ribella nel 1841 e massacra gli occupanti vietnamiti chiedendo aiuto al Siam. Il Re siamese Rama III invia l'esercito che scaccia i vietnamiti sostituendo Ang Mey con il Principe khmer Ang Duong e la tirannia vietnamita con quella siamese. Come risultato i khmer richiamano i vietnamiti che nel 1845 riconquistano Oudong. Alla fine la Cambogia è costretta ad accettare un co-Protettorato di Siam e Việt Nam.
1863 – 1867 In seguito alla richiesta del Re di Cambogia Norodom alla Francia per evitare la dissoluzione del Regno viene stabilito un protettorato francese in unione alla Cochincina (sud Việt Nam). La Francia garantisce la protezione alla monarchia tramite un “Résident Supérieur” (Governatore Generale) in cambio dei diritti di sfruttamento delle risorse minerarie e forestali del Regno. Nel 1867 il Siam accetta di rinunciare alla sovranità sulla Cambogia in cambio del riconoscimento francese del suo controllo sulle Provincie di Batdambang e Siemreab.
Regnanti del Protettorato francese (1863–1953):
Norodom
Sisowath
Sisowath Monivong
Norodom Sihanouk
1860–1904
1904–1927
1927–1941
1941–1955
1887 Dopo che nel 1884 Norodom firma un trattato con Parigi in cui si impegna in tempi brevi ad intraprendere riforme importanti come l'abolizione della schiavitù, l'istituzione della proprietà privata e l'insediamento di Residenti francesi nei capoluoghi di Provincia, la Cambogia viene inclusa nell'Unione Francese dell'Indocina, insieme al Tonkino (nord Việt Nam), l'Annam (Việt Nam centrale) e la Cochincina (sud Việt Nam). Tuttavia la resistenza interna delle élites locali fomenta proteste e resistenza passiva che di fatto blocca le riforme fino alla morte del Re. 1876: iniziano le emissioni della Banca dell'Indocina, che detiene il diritto esclusivo di emissione fino al 31 dicembre 1951 quando passa all'Istituto d'Emissione degli Stati di Cambogia, di Laos e di Vietnam. Da quella data si hanno emissioni regionali separate.

1893 Il Laos viene aggiunto all'Unione Francese di Indocina in seguito alla Guerra Franco-Siamese.
1897 Il Residente Generale rileva i poteri della corona khmer (es. riscuotere tasse, emettere decreti, nominare ministri, ufficiali e persino i Principi eredi al trono) lasciando Norodom e i futuri regnanti cambogiani senza poteri effettivi. Per questa ragione alla morte di Norodom (1904) il legittimo erede, suo figlio Principe Yukanthor, viene spogliato del diritto di successione perché durante un suo viaggio in Europa ha reso pubblici gli abusi di potere dei francesi in Cambogia. Al suo posto viene insediato il più docile zio Sisowath.
1907 Sotto il Regno di Sisowath i francesi forzano il Siam di Re Chulalongkorn a firmare un trattato con il quale il Siam restituisce alla Cambogia le Provincie di Battambang e Siemreab. A differenza del resto del paese, che non viene sviluppato dai francesi né culturalmente né economicamente, le due Provincie nordoccidentali sviluppano la coltivazione del mais e del caucciù diventando il granaio dell'Indocina e sviluppando una rete di infrastrutture per il trasporto delle merci verso il Siam.
1916 – 1925 Scoppiano diverse proteste contro l'esosa politica fiscale dell'amministrazione francese. Nel '25 viene ucciso un Residente francese.
1940 In seguito al rifiuto da parte dell'amministrazione coloniale del regime di Vichy di garantire alla Thailandia la restituzione delle Provincie nordoccidentali in caso di perdita del potere in Cambogia, il regime filo-giapponese del Maresciallo Phibunsongkhram invade la Cambogia in dicembre. I francesi inizialmente soffrono la superiorità dell'esercito thai, meglio equipaggiato e rifornito, ma quando ottengono una vittoria importante nel Golfo di Thailandia il Giappone interviene invadendo la Cambogia e costringendo l'amministrazione di Vichy, mantenuta nominalmente al potere, a concedere i territori contesi. 1938-1942: emissioni militari dell'amministrazione giapponese denominate in Yen ad uso interno.
1942 Ispirati dallo slogan giapponese “l'Asia agli asiatici” e istigati dall'arresto di un importante monaco buddhista impegnato, i nazionalisti cambogiani del giornale “Nagaravatta” (“Angkor Wat”) lanciano una campagna di protesta per chiedere la sua liberazione. Il Giappone, però, non li supporta e i francesi reprimono duramente la protesta. Il principale leader del movimento e fondatore del Nagaravatta, Son Ngoc Thanh, fugge a Tokyo.
1945 Il 9 marzo il Giappone dissolve l'amministrazione coloniale francese e spinge la Cambogia a dichiarare l'indipendenza e aderire alla Sfera di Co-Prosperità della Grande Asia Orientale: nasce la Kampuchea indipendente e Son Ngoc Thanh viene nominato Ministro degli Esteri. Il 15 agosto, giorno della resa del Giappone, si insedia un nuovo governo con Thanh come Primo Ministro ma in ottobre truppe alleate entrano a Phnom Penh e il governo viene sciolto: Thanh viene arrestato per collaborazionismo coi giapponesi, esiliato e messo agli arresti domiciliari in Francia.
1946 – 1947 La Francia permette la formazione di Partiti politici e l'indizione di elezioni per formare un'Assemblea Consultiva allo scopo di redigere una Costituzione. I due maggiori partiti politici sono il Partito Democratico (guidato dal Principe Sisowath Yuthevong), riformista e nazionalista, e il Partito Liberale (guidato dal Principe Norodom Norindeth), conservatore e favorevole ad una forma blanda di colonialismo. Il Partito Democratico conquista la maggioranza assoluta: la Costituzione, modellata sulla Quarta Repubblica francese, disegna la Cambogia come una monarchia costituzionale governata da un'Assemblea Nazionale eletta dal popolo e riduce i poteri del Re, che la ratifica con riluttanza il 6 maggio 1947. I Democratici conquistano la maggioranza anche nell'Assemblea Nazionale ma negli anni successivi l'efficacia del suo governo è minata dalle lotte interne.
1949 L'Assemblea Nazionale viene dissolta in settembre e la Francia ne approfitta per concordare con Re Sihanouk la concessione dell'indipendenza in seno all'Indocina Francese: il potere coloniale francese termina col passaggio delle funzioni amministrative in mani cambogiane e l'esercito cambogiano ottiene libertà di manovra nella zona autonoma comprendente le Provincie di Battambang e Siemreab, restituite alla Cambogia dopo la fine della II Guerra Mondiale. Tuttavia la Cambogia deve concordare l'azione di governo con l'Alto Consiglio dell'Unione relativamente a questioni di politica estera mentre la Francia mantiene un certo grado di controllo sul sistema giudiziario ed economico, oltre alle basi militari sul territorio. Sihanouk definisce la situazione “indipendenza al 50%”.
1951 In settembre si tengono le elezioni per la formazione della seconda Assemblea Nazionale che il Partito Democratico vince nuovamente. Sihanouk, duramente osteggiato dai Democratici, cerca di conquistare consenso chiedendo la liberazione e il rimpatrio di Son Ngoc Thanh, che entra trionfalmente a Phnom Penh il 29 ottobre. Tuttavia, lungi dal favorire un clima di distensione, Thanh riprende la sua azione e l'anno successivo deve fuggire in Thailandia dove si unisce al Khmer Issarak, un potente movimento nazionalista di guerriglia.
In agosto Tou Samouth e Son Ngoc Minh fondano il Khmer People's Revolutionary Party (KPRP), branca cambogiana del Partito Comunista Indocinese – ICP.
31 dicembre 1951: trasferimento dell'autorità d'emissione dalla Banca di Indocina all'Istituto d'Emissione degli Stati di Cambogia, di Laos e di Việt Nam. La prima emissione (1953: 1 Piastre) è comune ai tre Stati.
1953 Dopo aver sospeso la Costituzione e preso il controllo del governo come Primo Ministro nel giugno 1952, in gennaio Sihanouk scioglie l'Assemblea Nazionale e proclama la legge marziale, crea un'Assemblea Consultiva per riscrivere la Costituzione e nomina suo padre, Norodom Sumarit, Reggente. In marzo si reca in Francia per chiedere l'indipendenza totale paventando la minaccia del Khmer Issarak. La Francia non accetta e Sihanouk forza la mano a Parigi ritirandosi in esilio volontario a Siemreab, Provincia governata dal Colonnello Lon Nol, a lui fedele. Militarmente in difficoltà in tutto il sudest asiatico, Parigi capitola e concede l'indipendenza totale agli Stati di Cambogia, Việt Nam e Laos in giugno. Sihanouk rientra a Phnom Penh come eroe nazionale e l'indipendenza viene celebrata il 9 novembre. 1953-1954: emissioni regionali separate. Le nuove emissioni sono convertibili con le precedenti, che rimangono in circolazione e vengono emesse fino ad esaurimento scorte.
1954 Verso aprile diversi battaglioni dell'esercito nord-vietnamita entrano in cambogia con lo scopo di rafforzare la posizione del Việt Nam del Nord in vista dell'apertura della Conferenza di Ginevra, prevista per il 24 aprile. A Ginevra la Francia concede l'indipendenza agli Stati dell'ex-Indocina e il Việt Nam del Nord promette il ritiro delle sue truppe dalla Cambogia in cambio della dichiarazione di neutralità della Cambogia per evitare che gli USA possano stabilire basi militari a ridosso dei confini vietnamiti.
1955 In vista delle nuove elezioni democratiche, programmate per settembre e patrocinate dalla Commissione Internazionale di Supervisione e Controllo creata a Ginevra, Sihanouk abdica al trono in favore di suo padre Norodom Suramarit e fonda il Sangkum, un partito di destra che raggruppa le varie anime conservatrici anticomuniste. Il Sangkum, accusato di frode e intimidazioni, vince le elezioni con l'83% dei voti sconfiggendo i Democratici, il Partito per l'Indipendenza Khmer e il Partito Pracheachon. Dopo le elezioni Sihanouk reprime duramente l'opposizione parlamentare con l'intimidazione, la diffamazione e l'omicidio. Accordo con gli Stati Uniti per la fornitura di aiuti militari: gli USA formano il MAAG (Military Assistance Advisory Group) col compito di supervisione e addestramento delle truppe FARK (Forces Armées Royales Khmères – Forze Armate Reali Khmer) 1955 – 1956: prima emissione nazionale, senza data, con dicitura “Banque Nationale du Cambodge”. 1950: tagli da 1, 5 e 10 Riels; 1956: taglio da 50 Riels.
Emissioni successive senza data fino al 1975.
1959 Il governo sventa un complotto per la destituzione di Sihanouk, orchestrato da vari leader khmer a stretto giro con gli Stati Uniti. Dopo la scoperta del “Complotto di Bangkok” Sihanouk diventa diffidente circa l'alleanza con gli Stati Uniti e individua le FARK come il braccio armato dell'imperialismo nordamericano in Cambogia.
1960 Sihanouk firma un Trattato di Amicizia con la Cina allo scopo di contrastare le mire espansionistiche di Thailandia e Việt Nam. In settembre si tiene una riunione segreta del KPRP in cui si discute la questione se collaborare o meno con il governo del Sangkum. Favorevoli alla collaborazione i membri del “Comitato urbano”, per cui le aree industrializzate sono il vivaio della rivoluzione socialista e Sihanouk è un leader nazionalista capace di conquistare e conservare l'indipendenza. Contrario alla collaborazione invece il “Comitato rurale”, per cui la cultura contadina è il motore della rivoluzione e il potere di Sihanouk è un regime feudale da rovesciare. Il KPRP diventa WPK (Partito dei Lavoratori di Kampuchea): Tou Samouth, esponente del “Comitato urbano”, viene eletto Segretario Generale ma Pol Pot e Ieng Sary, esponenti del “Comitato rurale”, occupano posizioni importanti. Il 20 luglio 1962 Tou Samouth viene assassinato dal Governo e l'anno successivo Pol Pot gli succede alla Segreteria Generale. Emissione di una serie di “buoni turistici” con dicitura “Ministere du Tourisme du Cambodge”. Tagli da 1, 2, 5, 10, 20 Riels.
1963 – 1964 In novembre 1963 il governo di Phnom Penh accusa gli USA di supportare l'attività insurrezionale del Khmer Serei in Thailandia e Việt Nam del Sud e interrompe il programma di aiuti militari alle FARK. Nazionalizzazione del sistema finanziario ed economico: lo Stato assume il controllo di banche e assicurazioni e nel 1964 viene istituita la Corporazione Nazionale di Import-Export con il compito di preservare il commercio estero da ingerenze straniere.
1966 Al rientro di Pol Pot dall'addestramento in Việt Nam del Nord e in Cina, in settembre il WPK cambia nome segretamente e diventa KCP (Partito Comunista di Kampuchea). Il KCP è ormai in mano all'ala “rurale” non-collaborazionista: dopo l'assassinio di Samouth i suoi uomini, Nuon Chea e Keo Meas, sono espulsi dal Comitato Centrale e sostituiti da Son Sen e Vorn Vet. In accordo con la Cina, Sihanouk concede libero accesso alle truppe dell'Esercito Popolare del Việt Nam (PAVN) e ai Việt Cong nell'est del paese infrangendo la neutralità cambogiana stabilita a Ginevra e proiettando il paese nella Guerra del Việt Nam. Nell'intento di rappresentare una apertura pluralista nel Sangkum, Sihanouk permette la candidatura multipla alle elezioni per l'Assemblea Nazionale di settembre: la nuova vittoria del Sangkum porta alla creazione di un governo ultra-conservatore con Primo Ministro il Generale Lon Nol, importante membro delle FARK e in stretto contatto con gli USA. Sihanouk, preoccupato dall'ostilità del nuovo governo che lo ritiene incapace di risolvere la crisi economica, nomina un “contro-governo” capeggiato dai leader comunisti del Partito Pracheachon, favorevoli alla cooperazione e cooptati allo scopo di sorvegliare e criticare l'operato di Lon Nol.
1967 Un importante problema economico della Cambogia è costituito dalla vendita illegale di riso alle truppe comuniste. Lon Nol dispone dei battaglioni armati nei villaggi per forzare i contadini a vendere il raccolto al governo ai bassi prezzi governativi. Ciò provoca una ribellione che l'11 marzo esplode nella regione di Samlaut e, appoggiata dai comunisti, presto dilaga in tutta la Provincia di Battambang. Mentre Sihanouk è all'estero, Lon Nol dichiara la legge marziale e l'esercito seda la rivolta nel sangue. Al suo rientro, Sihanouk coglie l'occasione per fare le pulizie di casa: Lon Nol viene additato come colpevole della violentra repressione e costretto alle dimissioni mentre il contro-governo viene sciolto e i leader del Partito Pracheachon fuggono all'estero per evitare l'arresto.
1968 – 1969 Sihanouk cerca di riallacciare le relazioni diplomatiche e commerciali con gli USA perché la Cina, alle prese con la Rivoluzione Culturale, è diventata un partner inerte e inaffidabile appoggiando l'insurrezione comunista, mentre la costante presenza di truppe nord-vietnamite e Việt Cong nell'importante zona logistica del “Sentiero di Hồ Chí Minh” è destabilizzante. Inoltre la mancanza di supporto logistico degli Stati Uniti ha disarmato il governo di Sihanouk. All'inizio del 1968, su pressioni dell'amministrazione Nixon, Sihanouk concede libertà di azione agli USA e alle truppe sud-vietnamite nelle regioni orientali. Gli USA lanciano allora una campagna di bombardamenti segreti lungo il confine con il sud Việt Nam denominata Operazione Menu. Nel giugno 1969, dopo formale garanzia dell'integrità territoriale da parte degli Stati Uniti, la Cambogia riallaccia relazioni diplomatiche con gli USA.
1970 In marzo, in seguito all'esplosione di una rivolta anti-vietnamita a Phnom Penh, Lon Nol, tornato nel governo come Ministro della Difesa nel '69, organizza un colpo di Stato: con una votazione all'Assemblea Nazionale Sihanouk, in viaggio diplomatico a Pechino, viene esautorato dal governo con 92 voti a 0. Immediatamente riconosciuto da molti Stati, il governo di Lon Nol viene complessivamente appoggiato in patria. Solo a Kompong Cham scoppia una rivolta per chiedere il reintegro di Sihanouk: una folla inferocita uccide il fratello di Lon Nol, Lon Nil, e ne mangia il fegato, poi marcia su Phnom Penh ma viene massacrata dall'esercito. In aprile esplode la rabbia anti-vietnamita: l'esercito e la popolazione compiono un massacro di vietnamiti in molte zone del paese. Sihanouk, da Pechino, fonda il Front Uni Nationale du Kampuchea (FUNK), per intercessione della Cina e del Việt Nam del Nord si allea con le forze insurrezionali comuniste e il 5 maggio fonda il Gouvernement Royal d'Union Nationale du Kampuchea (GRUNK). Il prestigio personale di Sihanouk funge da volano per il movimento insurrezionale cambogiano e le forze del KPC (il Partito Comunista di Kampuchea) decuplicano. I ribelli del KPC divengono noti come “Khmer Rouge” da una definizione di Sihanouk. Il 29 aprile truppe nord-americane e sud-vietnamite, appoggiate da una massiccia operazione di copertura aerea denominata cinicamente “Operazione Freedom Deal” (“distribuzione di libertà”), compiono un'incursione nel nord-est cambogiano con l'intento di indebolire le posizioni nord-vietnamite nell'area del “Sentiero” e dopo un mese di espansione si ritirano lasciando il vuoto. Le truppe del PAVN e dell'NLF (i Việt Cong) lanciano allora la “Campagna X” che nel giro di 3 mesi conquista tutta la regione e lascia nelle mani dei Khmer Rossi un terzo del paese, nonostante i bombardamenti del “Freedom Deal” proseguano fino all'agosto 1973 in appoggio all'esercito repubblicano. Il 9 ottobre Lon Nol abolisce la Monarchia Federativa e costituisce la Repubblica Khmer.
1971 – 1972 Un periodo di organizzazione per entrambi gli schieramenti. L'esercito repubblicano (Forces Armees Nationales Khemeres – FANK) è equipaggiato dagli USA tramite il MEDTC (Military Equipment Delivery Team, Cambodia) e cresce oltre misura soffrendo di scarsa organizzazione, insufficiente addestramento e corruzione dilagante. Sul fronte opposto i Khmer Rossi fungono inizialmente da forze ausiliarie del PAVN. Il 20 agosto 1971 il FANK, l'esercito repubblicano, lancia l'operazione “Chenla II” con lo scopo di ripristinare la strada tra la capitale e Kompong Thom, isolata da più di un anno. L'operazione è un fallimento e la reazione di PAVN e Khmer Rossi in novembre/dicembre ridimensiona notevolmente la capacità operativa delle forze repubblicane sull'intero territorio.
1973 – 1974 Il 27 gennaio la firma degli Accordi di pace di Parigi pone fine alle ostilità nel Việt Nam del Sud e in Laos. Il governo di Lon Nol dichiara un cessate-il-fuoco unilaterale che i Khmer Rossi, cresciuti di numero e resi indipendenti dal PAVN, ignorano. Si interrompono anche i bombardamenti americani e i Khmer Rossi ne approfittano lanciando un'offensiva in aprile che li porta fino alla periferia di Phnom Penh prima di essere decimati dalla ripresa dei bombardamenti americani. In seguito agli Accordi di Parigi il PAVN interrompe rifornimenti e appoggio ai Khmer Rossi: si consuma la rottura delle relazioni tra comunisti cambogiani e vietnamiti. Come conseguenza indiretta i Khmer Rossi non hanno più bisogno di Sihanouk e del GRUNK e impongono una politica di collettivizzazione delle terre disumana che non lesina esecuzioni sommarie e deportazioni di massa. 1973 – 1975: emissioni della Repubblica Khmer con dicitura “Banque Nationale du Cambodge”. Tagli da 100 (non emesso), 500, 1000 (non emesso) e 5000 Riels (emesso solo nel 2005).
1975 Il 1 aprile Lon Nol rassegna le dimissioni e lascia il paese nelle mani di un governo provvisorio retto da Saukam Khoy nella speranza di poter indurre i Khmer Rossi alle trattative ma il 12 aprile gli USA evacuano l'ambasciata americana e anche Khoy fugge. Il Principe Sisowath Sirik Matak, Long Boret, Lon Non (fratello di Lon Nol) e molti membri del gabinetto di Lon Nol scelgono onorevolmente di non fuggire ma affrontare la sorte col loro popolo e saranno giustiziati. Il 17 aprile i Khmer Rossi entrano a Phnom Penh e instaurano la Kampuchea Democratica. Il 1° maggio truppe cambogiane invadono le isole vietnamite di Phú Quốc e Thổ Châu. La risposta vietnamita si concretizza a fine mese con l'assedio dell'isola cambogiana di Poulo Wai. Le banconote della Kampuchea Democratica (dicitura “Banca di Kampuchea”), datate 1975, in linea con la politica di de-monetizzazione dei Khmer Rossi non sono state mai emesse ma secondo alcuni hanno circolato per brevissimo tempo prima di essere ritirate. Serie da 0.1, 0.5, 1, 5, 10, 50, 100 Riels.
1976 Il 5 gennaio 1976 il KPC promulga la Costituzione della Kampuchea Democratica sotto la guida di Pol Pot e del Comitato Permanente del KPC con sede nell'Ufficio 870 in Phnom Penh. Ispirati dall'esempio cinese del “Grande Balzo in Avanti” del 1958, quando la Cina comunista applicò una drastica collettivizzazione delle terre “saltando le fasi intermedie”, i Khmer Rossi evacuano tutti i centri urbani col proposito di de-economizzare e de-industrializzare completamente il paese. Il regime mira a creare uno stato senza denaro: i commerci sono autorizzati solo nella forma del baratto e lo Stato si fa carico del completo mantenimento dei cittadini i quali, in cambio, prestano lavoro gratuitamente nei campi. Qualsiasi forma di religione viene duramente eradicata. L'esperimento è disastroso e si stima che almeno 1,5 milioni di cambogiani muoiano a causa delle esecuzioni di massa, delle deportazioni e della fame. Le relazioni diplomatiche tra Kampuchea Democratica e Repubblica Socialista del Việt Nam continuano a soffrire a causa di continue schermaglie militari lungo i confini settentrionali. Nel corso del 1977 l'espansionismo dei Khmer Rossi si rivolge anche contro i confini con Thailandia e Laos.
1978 – 1979 All'inizio dell'anno la neo-nata Repubblica Socialista del Việt Nam comincia a supportare la resistenza anti-Khmer Rossi nelle regioni orientali della Cambogia: in maggio scoppia una rivolta nella regione orientale di So Phim, in novembre Vorn Vet fallisce un Colpo di Stato e il 3 dicembre Radio Hanoi annuncia la formazione del Fronte Nazionale Unito di Kampuchea per la Salvezza Nazionale (KNUFNS), un fronte eterogeneo di forze costituito da esuli cambogiani in Việt Nam che dà parvenza di legittimità al progetto di invasione della Cambogia. Il 22 dicembre comincia la Guerra Việt-Cambogiana, una guerra-lampo che termina il 7 gennaio 1979 con la caduta di Phnom Penh: nasce la Repubblica Popolare di Kampuchea, governata da quadri dirigenti dell'ex-regime dei Khmer Rossi (Heng Samrin è Capo di Stato) sotto il controllo vietnamita e l'auspicio dell'Unione Sovietica. A causa dell'opposizione di Cina, Gran Bretagna e Stati Uniti, le Nazioni Unite non riconoscono mai la PRK e la Cambogia rimane rarppresentata a livello internazionale da Thiounn Prasith, portavoce dei Khmer Rossi, che dalle loro basi nella giungla iniziano una guerra civile di 13 anni contro l'esercito vietnamita con l'appoggio di Cina e Thailandia.
1980 – 1981 Appoggiato da diverse potenze occidentali preoccupate del crescente prestigio vietnamita, e conseguentemente sovietico, nell'ex-Indocina, si sviluppa un movimento di opposizione anti-comunista: Son Sann fonda il Khmer People's National Liberation Front (KPNLF) nel 1979 e Sihanouk fonda il FUNCINPEC e il suo braccio armato, l'Armée Nationale Sihanoukienne (ANS). Il 18 giugno 1981 viene promulgata la Costituzione della PRK che inquadra esplicitamente la Cambogia nell'orbita sovietica e dichiara nemici nazionali “gli espansionisti cinesi... agenti in collusione con l'imperialismo degli Stati Uniti...” Il governo dello Stato è affidato al Partito Rivoluzionario del Popolo Khmer (KPRP) di orientamento marxista-leninista. 20 marzo 1980: prima emissione della PRK con dicitura “Banca di Stato della Kampuchea Democratica”, pre-datata 1979. Denomin. in Riels (Kak) da 0.1 (1 Kak), 0.2 (2 Kak), 0.5 (5 Kak), 1, 5, 10, 20, 50 Riels.
1982 Con l'appoggio delle Nazioni Unite, il KPNLF e il FUNCINPEC si uniscono al Partito di Kampuchea Democratica (i Khmer Rossi) e formano un Governo di Coalizione della Kampuchea Democratica in esilio, in funzione anti-PRK, immediatamente riconosciuto dalle potenze anti-sovietiche come governo legittimo di Cambogia. Offensiva vietnamita contro il campo-base dei Khmer Rossi di Phnom Malai, con scarso successo.
1984 – 1985 Con un'offensiva durante la stagione secca l'esercito di occupazione vietnamita riesce ad espellere la guerriglia dal territorio cambogiano. I Khmer Rossi si rifugiano in Thailandia da cui ricevono aiuti militari dalla Cina con l'appoggio dell'aviazione thailandese. Attraverso il Piano K5 l'esercito vietnamita cerca di blindare il confine con la Thailandia mediante campi minati, filo spinato e trinceee per impedire l'infiltrazione dei guerriglieri Khmer Rossi. L'invadenza del piano provoca l'ostilità della popolazione. 1987: seconda e ultima emissione della PRK: serie da 5 e 10 Riels.
1989 Come effetto del crollo del Blocco Sovietico, la Russia di Mikhail Gorbachev riduce al minimo l'appoggio economico e militare al Việt Nam e alla Cambogia: Phnom Penh e Hà Nội annunciano la completa smobilitazione delle truppe di occupazione vietnamite entro settembre. A fine aprile la Costituzione del 1981 viene modificata mutando l'orientamento marxista-leninista del KPRP verso un atteggiamento di apertura ai mercati: nasce lo Stato di Cambogia (SOC). Il Buddhismo viene ripristinato come religione di Stato.
1991 Sotto la supervisione delle Nazioni Unite vengono firmati gli accordi di pace di Parigi nei quali si stabilisce l'ordine di cessate-il-fuoco e si pianificano le elezioni per il 1993. Il FUNCINPEC e il KPNLF escono dal Governo di Coalizione coi Khmer Rossi e Sihanouk viene rinominato Capo di Stato. Il KPRP viene ribattezzato Partito del Popolo Cambogiano (CPP). A causa della crescente corruzione nelle istituzioni il malcontento popolare sfocia in una rivolta di studenti a Phnom Penh che viene sedata nel sangue: 8 manifestanti vengono uccisi dalla polizia. Prosegue la guerriglia Khmer nella giungla. 1990 – 1992: emissioni della SOK con dicitura “Banca Nazionale di Cambogia”. Tagli da 50, 100, 200, 500 e 2000 Riels.
1992 In febbraio viene istituita l'Autorità di Transizione delle Nazioni Unite in Cambogia (UNTAC) per supervisionare il cessate-il-fuoco e preparare le elezioni.
1993 Fine dello Stato di Cambogia: in seguito alle elezioni propiziate dalle Nazioni Unite, il governo è affidato ad una coalizione di partiti: il FUNCINPEC guadagna la maggioranza col 45,5% dei voti, seguito dal CPP di Hun Sen e dal Partito Democratico Liberale Buddhista (l'ex-KPNLF di Son Sann). Il 24 settembre viene promulgata una nuova Costituzione che reintroduce la democrazia liberale pluralista e ripristina la monarchia. Il Principe Sihanouk, rientrato nel 1992 dalla Cina in qualità di Capo di Stato, è incoronato Re. Il Principe Norodom Ranariddh (leader del FUNCINPEC) e Hun Sen vengono nominati rispettivamente primo e secondo Primo Ministro del Governo Reale di Cambogia. 1993 – 1999: emissioni regionali da parte dei guerriglieri Khmer Rossi con firma del Presidente Khieu Samphan. Tagli da 5, 10, 20, 50 e 100 Riels.
1997 – 1998 Il 5 e 6 luglio scoppia una breve guerra civile tra le forze armate del CPP e quelle del FUNCINPEC: le forze di Hun Sen sconfiggono quelle di Ranariddh, che si rifugia a Parigi ponendo fine allo strano dualismo istituzionale a capo del governo. Nonostante la rottura, alle elezioni del 1998 il FUNCINPEC torna a candidarsi e ottiene una buona affermazione, attestandosi come secondo partito alle spalle del CPP. Si forma così un nuovo governo di coalizione. In seguito al'esecuzione del suo braccio destro Son Sen per tradimento a causa del suo tentativo di approdare ad un accordo di pace col governo cambogiano, nel 1997 Pol Pot viene arrestato da Ta Mok, capo militare dei Khmer Rossi, e condannato agli arresti domiciliari; un anno dopo muore in circostanze sospette. Khieu Samphan e Ieng Sary si arrendono al governo di Hun Sen in cambio dell'immunità.
1999 All'inizio dell'anno si arrende l'ultima resistenza Khmer.
2003 In gennaio scoppiano disordini anti-thai, l'ambasciata thailandese e molte attività commerciali vengono danneggiate. Le elezioni del 27 luglio danno la vittoria di margine al partito di Hun Sen che però impiega un anno per organizzare una coalizione.
2004 Il Re Sihanouk, per motivi di salute, in ottobre abdica in favore del figlio, il Principe Norodom Sihamoni, selezionato dal Consiglio Reale del Trono tra i vari eredi per succedergli. L'impegno politico di Norodom Ranariddh è pregiudiziale alla corsa per la successione.
2009 Il 17 febbraio, a distanza di 30 anni dalla caduta del regime dei Khmer Rossi, si ha la prima sentenza di condanna per Kang Kek Iew, il boia del campo di prigionia S-21 e noto come “Duch”. La sentenza arriva dopo decenni di lungaggini e inadempienze dovute alla reticenza dei quadri politici cambogiani che hanno condiviso, in passato, un certo grado di responsabilità con gli stessi imputati.
2012 Norodom Sihanouk muore a Pechino, dove ha trascorso gli ultimi anni di vita, il 15 ottobre.

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