CURIOSITÀ


STORIA DEL VIETNAM

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2879 a.C. Secondo gli Annali Completi di Đại Việt, commentario ufficiale della dinastia Lê compilati nel 1479, il capo della tribù più influente della regione unifica le 15 tribù e si autoproclama “Re” col titolo di Hùng Vương, fondando il Regno di Văn Lang con capitale Phong Châu (attuale Việt Trì, capitale della Provincia* di Phú Thọ) e diviene capostipite della dinastia Hông Bàng, la prima della storia del Việt Nam. Gli abitanti del Regno, i Lạc Việt, coltivano riso, sviluppano la metallurgia e sono animisti.



Per seguire meglio le indicazioni geografiche:
mappa delle Provincie del Việt Nam

Dinastia Hông Bàng:
(I regnanti vietnamiti adottano nomi rituali quando entrano in carica. Per comodità uso il nome proprio, ove non diversamente indicato)
Lục Dương Vương
Hùng Hiền Vương
Hùng Quốc Vương
Hùng Hùng Hoa Vương
Hùng Hùng Huy Vương
Hùng Hùng Hồn Vương
Hùng Chiêu Vương
Hùng Vi Vương
Hùng Định Vương
Hùng Hùng Uy Vương
Hùng Trinh Vương
Hùng Vũ Vương
Hùng Việt Vương
Hùng Anh Vương
Hùng Triệu Vương
Hùng Tạo Vương
Hùng Nghi Vương
Hùng Duệ Vương
2879-2794 a.C.
Vari: 2793-2525 a.C.
Vari: 2524-2253 a.C.
Vari: 2254-1912 a.C.
Vari: 1971-1771 a.C.
2 Re: 1771-1690 a.C.
5 Re: 1690-1490 a.C.
5 Re: 1435-1335 a.C.
3 Re: 1336-1256 a.C.
3 Re: 1257-1167 a.C.
4 Re: 1168-1061 a.C.
3 Re: 1062-966 a.C.
5 Re: 967-862 a.C.
4 Re: 863-779 a.C.
3 Re: 780-686 a.C.
3 Re: 687-595 a.C.
4 Re: 596-336 a.C.
3 Re: 337-258 a.C.
2000 a.C. Sviluppo della cultura Đông Sơn, peculiare della valle del Fiume Rosso nel Việt Nam settentrionale, che si estende a tutta la regione del sud-est asiatico arrivando a influenzare anche l'arcipelago indo-malese. Si tratta di una cultura matriarcale basata sulla coltivazione del riso, l'allevamento di bufali, la caccia, la pesca e la lavorazione del bronzo (famosi i tamburi cerimoniali in bronzo cesellato).
1000 a.C. Sviluppo della cultura Sa Huỳnh nel Việt Nam centro-meridionale. Appartenenti al ceppo linguistico austronesiano, si distinguono per l'abilità nella lavorazione del ferro (a differenza dei popoli di Đông Sơn che lavorano il bronzo) e la pratica di cremare i defunti e seppellirli in giare. Sono gli antenati dei Cham.
257 a.C.-207 a.C. Abitanti della Cina meridionale emigrano nella regione del delta del fiume Rosso mischiandosi con gli indigeni Văn Lang e dando vita al Regno di Âu Lạc con capitale Phong Khê (attuale Phú Thọ, Việt Nam settentrionale). Il suo fondatore, Thục Phán, si proclama Re e inaugura la dinastia Thục. La spirale concentrica di mura della fortezza di Cổ Loa (fuori dalla capitale) e l'abilità dei suoi arcieri riescono inizialmente a respingere gli attacchi di Triệu Đà, un generale dell'Impero Cinese al servizio sotto la dinastia Qin e ribellatosi alla nuova dinastia cinese Han (206 a.C. – 220 d.C.). Triệu Đà allora sceglie la via dell'inganno: propone un matrimonio pacificatore tra suo figlio e la figlia di An Dương Vương e sfrutta la posizione favorevole del figlio per indebolire e conquistare il Regno. An Dương Vương punisce la figlia per aver preso parte alla congiura decapitandola e si suicida. Il figlio di Triệu Đà, distrutto dal dolore per la perdita della moglie, si suicida a sua volta.
207 a.C.-111 a.C. Triệu Đà incorpora il Regno di Âu Lạc nei suoi domini nel Lingnan (Cina meridionale) e fonda il Regno di Nam Việt. Triệu Đà è un sovrano illuminato: incoraggia le unioni miste tra cinesi e việt e conserva l'indipendenza dalla dinastia Han regnante sull'Impero Cinese beneficiando dei commerci ed evitandone l'inimicizia. I suoi successori Triệu Văn Vương (il nipote) e Triệu Minh Vương (il figlio) adottano una politica sussiegosa all'autorità Han. In particolare la repentina morte di Triệu Minh Vương accelera gli eventi che portano alla dominazione Han sul Regno di Nam Việt. L'Imperatore Wu di Han, con l'inganno, sequestra il figlio di Triệu Minh Vương di appena 6 anni portandolo in Cina e decapita la vedova. Di fronte alla superiorità numerica delle armate Han e al vuoto di potere seguito all'assenza dell'Imperatore-bambino, le truppe comandate dal figlio naturale di Triệu Minh Vương, Triệu Dương Vương, combattono strenuamente fino alla disfatta.
Dinastia Triệu:

Triệu Đà
Triệu Hồ
Triệu Anh Tề
Triệu Hưng
Triệu Kiến Đức
207–137 a.C.
137–124 a.C.
124–113 a.C.
113–112 a.C.
112–111 a.C.
111 a.C. - 39 d.C. L'Impero Cinese Han conquista il Regno di Nam Việt e lo divide in 9 “Commanderie” o prefetture (Nanhai, Hepu, Cangwu, Yulin, Zhuya, Dan'er, Jiaozhi, Jiuzhen, Rinan) governate da Long Biên, vicino all'odierna Hà Nội e amministrate da mandarini cinesi. I funzionari locali vengono inizialmente mantenuti in carica. Ha inizio la Prima Dominazione Cinese: la diffusione della cultura cinese produce alfabetizzazione a scapito della specificità linguistica e dell'identità nazionale. Il pesante carico fiscale, il progressivo esautoramento dell'aristocrazia locale e il tentativo di imporre un modello sociale patriarcale fomenta la resistenza việt che sfocia nella Rivolta delle Sorelle Trưng.
40 – 43 Rivolta delle Sorelle Trưng. Nel 39 d.C. Thi Sách, un signore Lạc che si è ribellato all'autorità cinese, viene giustiziato dal governatore della Commanderia di Giao Chỉ (Jiaozhi). La moglie Trưng Trắc e la sorella della moglie Trưng Nhị capeggiano una rivolta armata, conquistano 65 roccaforti e vengono incoronate Regine nel 40 d.C. segnando la fine della Prima Dominazione Cinese. Gli Han inviano allora un grosso contingente militare e si narra che, per ottenere un vantaggio psicologico sull'esercito việt, in maggior parte costituito da donne, i soldati cinesi si siano presentati nudi sul campo di battaglia. Nel 43 le armate Han riescono ad avere la meglio sulle eroiche armate việt: Trưng Trắc e Trưng Nhị si tolgono la vita insieme a molti altri combattenti per non subire l'onta di essere ammazzati dai nemici.
43 – 544 Il comandante dell'esercito Han, generale Mã Viện, diventa governatore del Việt Nam dando inizio al periodo della Seconda Dominazione Cinese. Nei successivi 500 anni i vari governatori cinesi approntano riforme amministrative smantellando il potere dell'aristocrazia autoctona, la Commanderia di Giao Chỉ diventa un importante porto commerciale per le merci in arrivo dai mari del sud e nel 166 arriva il primo ambasciatore dell'Impero Romano. Tuttavia l'Impero Cinese attraversa un periodo di divisioni interne che si riverbera nelle regioni di confine; il tentativo di assimilazione culturale e politica dei việt al modello Han è destinato a fallire e si registrano ripetute ribellioni favorite dagli alti tributi imposti alla popolazione.
192 Un capo locale di nome Khu Lien guida una rivolta contro gli Han e fonda il Regno di Lâm Ấp (precursore del Regno dei Cham) nell'odierna regione di Huế (Việt Nam centro-meridionale); i ripetuti tentativi di conquista di Lâm Ấp da parte delle varie dinastie cinesi dominanti falliscono. I registri storici cinesi si riferiscono al Regno di Lâm Ấp col nome di “Línyí”.

Elenco delle Dinastie Cham

220 Cade la dinastia Han, la Cina si trova divisa in 3 Regni in lotta tra loro (periodo dei Tre Regni) e il Việt Nam entra nell'orbita della dinastia degli Wu orientali, con base nella regione del delta del fiume YangTze. Nel 225 scoppia una rivolta capeggiata da Triệu Thị Trinh che impegna le autorità imperiali fino al 248.
III – V sec. Nel 280 gli Wu vengono scalzati dalla dinastia Jin che riunifica i 3 Regni ma ciò, lungi dal ripristinare la centralità del potere tipica dell'Impero Han, crea una pletora di dinastie in guerra (periodo dei 16 Regni). Il regno di Lâm Ấp, sotto il comando del Re Fan Wen, espande i suoi confini sulle regioni di Daqijie, Xiaoqijie, Ship, Xulang, Qudu, Ganlu e Fudan e paga tributi all'Impero Cinese. L'influenza culturale indiana impronta gradualmente l'identità nazionale di Lâm Ấp e prende forma la cultura Cham, che professa l'Hinduismo. Durante il Regno di Badravarman I (380 – 413) la capitale è Simhapura (attuale Trà Kiệu) e comincia la costruzione dei templi shivaisti nella valle di Mỹ Sơn.
529 Sambhuvarman (Fan Fan Tche) viene incoronato Re di Lâm Ấp e compie scorribande nel nord del Việt Nam. La Cina invia un esercito comandato dal Generale Pham Tu a pacificare la zona e nel 543 l'aggressione di Lâm Ấp viene respinta.
544 – 602 Fondazione della dinastia Lý anteriore (544–602) e Fine della Seconda Dominazione Cinese (43–544). Approfittando della situazione di costante guerra civile in Cina (periodo delle dinastie meridionali e settentrionali, 420–589), nel 541 un magistrato della Commanderia di Giao Châu (Jiaozhou, odierna regione di Hà Nội) di nome Lý Nam Đế guida una rivolta contro l'amministrazione dei Liang e nel 543 controlla la regione. Nel febbraio del 544 viene incoronato Imperatore, inaugurando l'Impero di Vạn Xuân (“Eterna Primavera”) con capitale Long Biên (attuale Hà Nội). La risposta dei Liang non si fa attendere: nel 545 Long Biên viene assediata e l'Imperatore Lý Nam Đế fugge in Laos, dove si ammala e cede il trono a suo fratello maggiore Lý Thiên Bảo e al suo miglior generale Triệu Quang Phục (nome regale “Triệu Việt Vương”) nel 548. Nel 550 Triệu Quang Phục riesce a respingere l'invasione cinese.
Dinastia Lý anteriore:

Lý Nam Đế I
Lý Thiên Bảo / Triệu Việt Vương
(co-regno)
Triệu Việt Vương
Lý Nam Đế II
542–548

548–555
548–571
571–602
602 – 906 L'Imperatore Yang della dinastia Sui riconquista la regione di Giao Châu (l'Impero di Vạn Xuân) e inaugura il periodo della Terza Dominazione Cinese. Nello spingersi verso sud, nel 605 l'esercito dei Sui incontra poi la resistenza del Regno dei Champa. Sebbene la spedizione si concluda con la conquista della capitale di Lâm Ấp, Simhapura, molti soldati muoiono a causa delle malattie tropicali quali la malaria. Il Regno della dinastia Sui si interrompe nel 618 in seguito al fallimento delle colossali campagne militari contro Goguryeo, uno dei tre Regni di Korea. Gli subentra la dinastia Tang, che governerà sulla regione di Giao Châu (noto ai cinesi come Assam) fino al 905 attraverso dei Governatori militari (“Jiedushi”).
620 Il Regno di Lâm Ấp invia delegazioni alla corte della dinastia Tang appena insediata chiedendo di diventare Stato vassallo dell'Impero Cinese. Le prime iscrizioni recanti “Champa” come nome del Regno dei Cham risalgono a quest'epoca.
VIII sec. Il centro politico del Regno di Lâm Ấp viene spostato temporaneamente da Mỹ Sơn a Panduranga (odierna Phan Rang-Tháp Chàm, Provincia di Ninh Thuận) e Kauthara (attuale Nha Trang, Provincia di Khánh Hòa). In questo periodo il Regno dei Cham è noto ai Cinesi col nome di “Huan-wang”.
722 – 728 Tre tentativi di rivolta dei Việt contro l'autorità Tang si risolvono in una sanguinosa repressione con oltre 80.000 morti.
875 Re Indravarman II di Champa fonda una nuova dinastia a Indrapura (odierna Dong Duong, vicino a Da Nang) e istituisce il Buddhismo Mahāyāna come religione ufficiale del Regno Champa (il Buddhismo Mahāyāna, o “del Grande Veicolo”, si distingue dal canone buddhista Theravāda, o “la Dottrina degli Antichi” - vedi scheda INDIA). Al centro di Indrapura fa costruire un monastero dedicato al bodhisattva Lokesvara. Nei registri storici cinesi il nome Huanwang viene abbandonato e il Regno di Indrapura è chiamato “Cheng-cheng”.
906 In seguito alla perdita di potere della dinastia Tang, il Jiedushi Tsang Kun abbandona il Protettorato di Tĩnh Hải Quân nell'880. Il leader del Clan Khúc, Khúc Thừa Dụ, ne approfitta per guidare una ribellione e autoproclamarsi Jiedushi. L'Imperatore Tang, impossibilitato a guidare una repressione, accetta l'autonomia della regione e nel 906 nomina Khúc Thừa Dụ Cancelliere. Fine della Terza Dominazione Cinese (602–906). Quando la dinastia Tang lascia il posto alla dinastia Liang posteriore, gli Imperatori Liang accettano l'autorità dei Khúc (guidati dal figlio di Khúc Thừa Dụ, Khúc Hạo) ma installano un Mandarino come Jiedushi ufficiale dell'Annam allo scopo di ricordare ai Khúc lo status di protettorato del Giao Châu.
Autonomia:

Khúc Thừa Dụ
Khúc Hạo
Khúc Thừa Mỹ
Dương Đình Nghệ
Kiều Công Tiễn
905–907
907–917
917–923/930
931–937
937–938
925 Lo Shivaismo torna in auge quale religione di Stato nel Regno Champa.
938 Nel 917 la dinastia Liang posteriore viene sostituita dalla dinastia Han meridionale, che non accetta l'autonomia regionale del Giao Châu. Dopo un primo tentativo di riconquista nel 930 (respinto nel 931 da Dương Đình Nghệ), nel 938 l'Imperatore Han Liu Yan tenta un'altra sortita e invia una flotta comandata dal figlio Liu Hung-ts'ao sul fiume Bạch Đằng per risalirlo e insediarsi nel cuore del Giao Chau. Ngô Quyền, genero di Dương Đình Nghệ, anticipa le mosse dei cinesi e sistema dei pali di ferro nel letto del fiume attirandovi la flotta cinese quando la marea inizia a scendere: le navi cinesi rimangono intrappolate e vengono distrutte e Liu Hung-ts'ao affoga insieme alla metà dell'intero contingente. La Battaglia di Bạch Đằng segna la fine dell'egemonia cinese sul Việt Nam fino all'invasione dei Ming nel 1407. Ngô Quyền viene incoronato Re dell'Annam nel 939 e fonda la dinastia Ngô; nomina il suo Regno “Đại Việt” e nello stabilire la capitale nell'antica fortezza di Cổ Loa afferma la continuità del popolo việt con l'antico Regno di Âu Lạc.
Dinastia Ngô:

Ngô Quyền
Dương Tam Kha             (usurpatore)
Ngô Xương Ngập / Ngô Xương Văn
                                       (co-regno)
939–944
944–950

950–965
944 – 965 Alla morte di Ngô Quyền si scatena la guerra civile tra dodici Signori feudali per la successione al trono di Đại Việt, che viene usurpato da Dương Tam Kha (nome regale Dương Bình Vương) fino a quando nel 950 i due figli di Ngô Quyền, Ngô Xương Ngập e Ngô Xương Văn, ristabiliscono la continuità della dinastia attraverso un periodo di co-regno.
Nel 944 truppe khmer dalla Cambogia invadono e saccheggiano la regione di Kautara (Regno Champa).
968 Dopo essere salito al trono di Đại Việt nel 965, Đinh Bộ Lĩnh consolida il suo potere e nel 968 si proclama Imperatore di Đại Cồ Việt (“Grande Terra Việt”), stabilisce la capitale del Regno a Hoa Lư, vicino all'attuale Hà Nội e fonda la dinastia Đinh.
Dinastia Đinh:

Đinh Bộ Lĩnh
Đinh Toàn
968–979
979–980
972 Nel 971 la debole dinastia Han meridionale cede alla potente dinastia Song e Đinh Bộ Lĩnh ottiene dall'Imperatore Taizu un trattato di non-aggressione in cambio del pagamento di tributi all'Impero cinese e l'accettazione dello status di vassallo in qualità di “Re di Giao Chỉ” (Jiaozhi).
979 Đinh Bộ Lĩnh e suo figlio maggiore vengono assassinati e l'Imperatore Song ne approfitta per invadere Đại Cồ Việt. Lê Hoàn, il Comandante in Capo dell'esercito di Đinh Bộ Lĩnh, prende il potere con un colpo di stato che detronizza il figlio di Đinh Bộ Lĩnh di appena 6 anni e si proclama Re fondando la dinastia Lê anteriore. Nel 981 Lê Hoàn tende un'imboscata al potente esercito dei Song sul Passo Chi Lăng e uccide il loro comandante, disinnescando la minaccia cinese.
Dinastia Lê anteriore:

Lê Hoàn
Lê Long Việt
Lê Long Đĩnh
980–1005
1005 (3 giorni)
1005–1009
982 Caduta di Indrapura. Le tensioni tra il Regno dei Champa ed il Regno Đại Cồ Việt culminano con l'arresto degli ambasciatori inviati a Indrapura dal Re Lê Hoàn, che attacca il Regno confinante, saccheggia la capitale ed uccide il Re cham Parameshvaravarman I. Indrapura viene abbandonata e la nuova capitale del Regno Champa viene spostata a sud a Vijaya (nell'attuale Provincia di Bình Định). Migrazione di molti Cham a Hainan e Guangzhou.
1009 Durante i tumultuosi anni seguiti alla morte di Lê Hoàn, il Comandante della Guardia di Palazzo Lý Công Uẩn si distingue per fedeltà e disinteresse al potere e, quando muore il sanguinario Lê Long Đĩnh, con una pratica insolita per l'epoca viene eletto dalla corte nuovo Re e fonda la dinastia Lý. Lý Công Uẩn rinomina il Regno Đại Việt e muove la capitale a Thăng Long (attuale Hà Nội). Comincia un'epoca d'oro: sviluppo di un sistema di dighe per la coltivazione del riso; fondazione dell'Università di Quốc Tử Giám; riorganizzazione del sistema fiscale (la riscossione delle tasse viene affidata alle dame di corte); adozione di un trattamento umano dei prigionieri; promozione del Buddhismo nel quadro di un atteggiamento pluralistico verso i tre principali sistemi filosofici dell'epoca: Buddhismo, Taoismo e Confucianesimo.
Dinastia Lý (nomi imperiali):

Lý Thái Tổ
Lý Thái Tông
Lý Thánh Tông
Lý Nhân Tông
Lý Thần Tông
Lý Anh Tông
Lý Cao Tông
Lý Huệ Tông
Lý Chiêu Hoàng
1010–1028
1028–1054
1054–1072
1072–1127
1128–1138
1138–1175
1176–1210
1211–1224
1224–1225
1044 Dopo due attacchi dei việt nel 1021 e nel 1026, la supremazia di questi sul Regno Champa appare evidente nel drammatico saccheggio di Vijaya, quando le truppe Đại Việt sotto il comando di Lý Thái Tông, uccidono il Re Sa Dau e 30.000 cham e catturano la Regina Mi E, che riesce a suicidarsi gettandosi in mare. I việt impongono una sottomissione pluriennale al Regno Champa con il pagamento di tributi.
1068 – 1069 I tentativi militari del Re cham Rudravarman di ribaltare la situazione di sottomissione al Regno Đại Việt non fanno che peggiorare la situazione: Vijaya viene ripetutamente saccheggiata e incendiata, Rudravarman e 50.000 uomini vengono fatti prigionieri e barattano la libertà in cambio di tre Distretti settentrionali del Regno. Approfittando della debacle di Vijaya si registra la secessione di un distretto meridionale, che sarà riconquistato solo nel 1084.
1074 Re Harivarman IV sale al trono dello sconquassato Regno Champa, restaura i templi di Mỹ Sơn, stipula una pace con il Regno Đại Việt e inaugura un periodo di prosperità non privo però di attriti militari con il confinante Regno khmer di Kambuja: nel 1080 un esercito khmer entra a Vijaya e saccheggia nuovamente i templi ma le truppe di Harivarman riescono a riguadagnare il controllo della capitale.
1075 – 1076 Nel 1075, la campagna militare preventiva dei việt contro tre avamposti militari dei Song nel Guangdong e nel Guangxi si conclude con l'uccisione di 100.000 cinesi. La risposta dei Song si traduce nell'invasione di Đại Việt del 1076 che viene respinta nella Battaglia del fiume Như Nguyệt. Le schermaglie si concludono con una tregua.
1128 – 1132 I Regni Kambuja e Champa saccheggiano le aree meridionali del Regno Đại Việt.
1147 Il Re khmer Suryavarman II, fondatore di Angkor Wat, guida una spedizione nel Regno Champa allo scopo di annettere il territorio dei cham a Kambuja: dopo aver occupato Vijaya e aver distrutto i templi di Mỹ Sơn, guida le truppe verso nord ma il Re del Distretto meridionale di Panduranga, Jaya Harivarman, sconfigge i khmer e si insedia a Vijaya come “Re dei Re”.
1177 Jaya Indravarman IV, salito al trono di Champa 10 anni prima, rinnova la pace con i việt e guida una spedizione navale lungo il fiume Mekong fino al lago Tonlé Sap dove saccheggia Yasodharapura, capitale di Kambuja.
1190 Una nuova spedizione militare dei Cham contro Kambuja fallisce e i khmer arrivano ad occupare Vijaya e a fare prigioniero Re Indravarman IV, il quale viene mandato in catene ad Angkor. Il Re khmer Jayavarman VII insedia sul trono di Vijaya suo cognato, Principe In, che si trova ad affrontare una guerra civile. Quando riesce infine a ripristinare l'autorità centrale, In dichiara l'indipendenza di Vijaya da Kambuja e riesce a conservarla fino al 1203.
1203 Jayavarman VII di Kambuja riesce a riconquistare Vijaya e annetterla fino al 1220, quando il suo successore Indravarman II, incalzato dall'alleanza tra Champa e Đại Việt, ne perde il controllo.
1225 A causa della malattia mentale dell'Imperatore Lý Huệ Tông, il trono della dinastia Lý di Đại Việt passa ufficialmente alla figlia Lý Chiêu Hoàng, di appena 6 anni, che regna sotto il completo controllo del comandante della Guardia Reale Trần Thủ Độ. Egli introduce suo nipote Trần Cảnh di 7 anni alla corte dei Lý e, approfittando della simpatia tra l'Imperatrice Lý Chiêu Hoàng e Trần Cảnh, organizza un matrimonio segreto tra i due giovani riuscendo a insediare il nipote sul trono. Fine della dinastia Lý e fondazione della dinastia Trần.
Dinastia Trần (nomi regali):
Trần Thái Tông
Trần Thánh Tông
Trần Nhân Tông
Trần Anh Tông
Trần Minh Tông
Trần Hiến Tông
Trần Dụ Tông
Hôn Đức Công
Trần Nghệ Tông
Trần Duệ Tông
Trần Phế Đế
Trần Thuận Tông
Trần Thiếu Đế
1225–1258
1258–1278
1279–1293
1293–1314
1314–1329
1329–1341
1341–1369
1369–1370
1370–1372
1372–1377
1377–1388
1388–1398
1398–1400
1257 – 1258 Prima guerra Mongolo-Vietnamita. Nel quadro della campagna di conquista delle regioni cinesi controllate dalla dinastia Song, il leader dei mongoli Möngke Khan invia un esercito comandato dal Principe Kublai a pacificare il Regno Dali, nell'odierno Yunnan. Dopo la conquista di Dali nel 1253, Kublai invia a sua volta un contingente comandato da Uriyankhadai a sud: Uriyankhadai invia ambasciatori nel Regno Đại Việt per ottenere il permesso di passare attaccare i territori Song meridionali, ma i Việt li arrestano e Uriyankhadai attacca saccheggiando la capitale Thăng Long (Hà Nội). Il Re Trần Thái Tông accetta infine la sudditanza ai mongoli e Uriyankhadai si ritira.
1282 Un contingente di 100 navi mongole, comandate da Sogetu, governatore del Canton, conquista Vijaya e il Re di Champa Indravarman V fugge verso sud. Suo figlio guida la guerriglia contro Sogetu e lo costringe a chiedere rinforzi a Kublai. Negli anni '70 Kublai ha conquistato l'Impero Song e instaurato la dinastia Yuan a Beijing; il Regno Đại Việt è ufficialmente sottomesso all'Impero mongolo: paga tributi ogni tre anni e ospita un governatore mongolo. Il piano di Sogetu prevede di sfruttare l'amicizia di Đại Việt per far passare le truppe. Tuttavia, con l'avvento al trono di Re Thánh Tông prima e Nhân Tông poi, la crescente insofferenza verso la sudditanza sta per mettere in crisi le relazioni diplomatiche tra i due Regni.
1284 – 1285 Seconda guerra Mongolo-Vietnamita. Kublai incarica il figlio Toghan di comandare la campagna di conquista di Champa passando attraverso Đại Việt, ma le truppe mongole incontrano la resistenza dei việt comandati dal generale Hưng Đạo: quando Toghan invade nuovamente la capitale dei việt Thăng Long nel 1285, la famiglia reale fugge verso sud e applica la tattica della “terra bruciata”. Sogetu, nel frattempo, muove da sud verso nord nel tentativo di intrappolare i việt con una mossa a tenaglia ma è braccato dalle truppe di Champa e viene ucciso. Toghan, le cui truppe hanno perduto forza nalla marcia verso sud lungo il fiume Rosso, subisce a sua volta una pesante sconfitta ad opera dei việt di Hưng Đạo sul terreno paludoso del fiume Rosso, dove i mongoli non possono utilizzare al meglio la cavalleria. La successiva ritirata verso nord, incalzata da continui attacchi, è disastrosa.
1287 – 1288 Terza guerra Mongolo-Vietnamita. Questa volta la strategia di Kublai punta su un attacco massivo via terra e via mare e assembla un esercito di circa 400.000 uomini con l'intento di stabilire una roccaforte nel cuore del Regno Đại Việt. Il generale Hưng Đạo ritira le truppe facendo terra bruciata e applica la strategia che nel 938 aveva portato i việt del generale Ngô Quyền alla vittoria contro la flotta cinese: applicano i pali di ferro nel letto del fiume Bach Đằng, quindi attirano la flotta mongola e la distruggono costringendo le truppe rimanenti, incalzate dai việt e i cham, ad una nuova disastrosa ritirata. Allo scopo di evitare ulteriori attacchi, Re Nhân Tông accetta il pagamento di tributi all'Impero mongolo ma non permette l'ingerenza degli Yuan nel governo di Đại Việt: per questo le relazioni tra i due Regni, sebbene non apertamente ostili, rimangono tese fino a quando il successore di Kublai, Temur Khan (1294–1307), accetta di liberare gli ambasciatori việt e si accontenta del semplice vassallaggio. Anche il Regno Champa diventa uno Stato-vassallo dell'Impero mongolo.
1372 – 1388 Chế Bồng Nga, ultimo grande Re di Champa, riesce a riunificare i territori dei cham dopo che Re Jaya Simhavarman III aveva ceduto due distretti settentrionali a Đại Việt in cambio del matrimonio con una principessa việt, e organizza tre spedizioni militari contro il Regno Đại Việt: nel 1372, nel 1377 e nel 1383 saccheggia la capitale Thăng Long e minaccia le Provincie việt meridionali di Nghe An e Thanh Hóa. Una quarta invasione viene fermata dal generale Hồ Quý Ly, futuro fondatore della dinastia Hồ, nel 1388. Le campagne di Chế Bồng Nga evidenziano il declino della dinastia Trần. 1397: introduzione di banconote in sostituzione delle monete di rame, che vengono bandite: severe punizioni vengono comminate a chi le detiene. Tagli da 10, 30, 60, 120, 180, 300 e 600 "Soldi", chiamati "Thong-bao-hoi-sau".
Quando sale al potere, Hồ Quý Ly ripristina il conio e la circolazione di monete in rame demonetizzando le banconote.
1400 Hồ Quý Ly, astuto ufficiale della corte dei Trần distintosi nella campagna militare contro i cham del 1388, riesce a diventare Generale/Protettore/Reggente dello Stato nel 1399 e comincia la costruzione della nuova capitale del regno: Tây Đô (“Capitale Occidentale”, odierna Thanh Hóa). Nel 1399 attira il Re Trần Thuận Tông nella nuova città, lo convince ad abdicare in favore del figlio di soli 3 anni, Principe An, poi lo imprigiona e in seguito lo giustizia. Nel 1400, depone An e sale al trono fondando la dinastia Hồ. Il Regno viene rinominato Đại Ngu e la capitale viene spostata a Tây Đô mentre Thăng Long prende il nome di Đông Đô (“Capitale Orientale”). Tra le molte riforme adottate, quella che pone un limite alla quantità di terra in possesso ad una sola famiglia risulta letale agli Hồ perché gli inimica l'aristocrazia feudale.
1407 Nonostante i ripetuti tentativi degli Hồ di instaurare buone relazioni diplomatiche con la dinastia Ming (vanificati dalle mire di conquista della Cina, favorite dall'opposizione interna dell'aristocrazia Trần), l'Imperatore Ming Yongle invia un contingente di 500.000 soldati che sconfigge gli Hồ a Moc Pham Giang e Ham Tu, dove la famiglia reale viene catturata e portata a Guangxi. Fine della dinastia Hồ e inizio della spietata Quarta Dominazione Cinese.
1418 – 1427 Rivolta di Lam Sơn (attuale Provincia di Thanh Hóa). Lê Lợi, un aristocratico, capeggia una rivolta contro la dominazione Ming su Đại Ngu beneficiando dell'appoggio di molte famiglie nobili, compreso il clan dei Trần responsabile del coinvolgimento dei Ming contro gli Hồ. Inizialmente la rivolta si mantiene sul piano della guerriglia ma presto l'esercito dei ribelli è grande a sufficienza per affrontare i cinesi in campo aperto. Nel 1427 la roccaforte dell'occupazione Ming, Đông Quan (Hà Nội), viene assediata, l'esercito di rinforzo inviato dall'Imperatore Ming Xuande viene intercettato a Chi Lăng (distretto di Lam Sơn) e distrutto e le truppe Ming ad Hà Nội si arrendono.
1428 Lê Lợi viene incoronato Re e fonda la dinastia Lê posteriore. Il Regno viene rinominato Đại Việt e la capitale torna ad essere Thăng Long. Le riforme sociali ed economiche propugnate dai Lê sono improntate al modello cinese: in particolare viene favorito il Confucianesimo, che impernia il corpus di leggi noto come Codice Hồng Đức. La ritrovata unità nazionale việt si traduce presto in una propensione all'espansionismo di cui faranno le spese i cham, i khmer e i lao.
Dinastia Lê posteriore (nomi regali):

Lê Thái Tổ
Lê Thái Tông
Lê Nhân Tông
Lệ Đức Hầu (Lạng Sơn Vương)
Lê Thánh Tông
Lê Hiến Tông
Lê Túc Tông
Lê Uy Mục
Lê Tương Dực
Lê Chiêu Tông
Lê Cung Hoàng
1428–1433
1434–1442
1443–1459
1459–1460
1460–1497
1497–1504
6/1504–12/1504
1505–1509
1510–1516
1516–1522
1522–1527
1471 Dopo un primo tentativo di invasione di Champa da parte di Đại Việt, sotto Re Trịnh Khả nel 1446, l'Imperatore Lê Thánh Tông guida l'invasione che sancisce la fine del Regno di Champa: Vijaya viene catturata e rasa al suolo il 21 marzo, dopo quattro giorni di combattimenti, con l'aiuto delle armi da fuoco. Re Tra-Toan viene catturato e morirà di lì a poco, suo figlio Syah Pau Ling emigra ad Aceh e ivi fonda una nuova dinastia e un altro figlio, Syah Indera Berman, emigra invece a Melaka. Nell'attacco almeno 60.000 cham muoiono e altri 30.000 vengono fatti schiavi. Lê Thánh Tông annette i Principati di Amaravati e Vijaya, solo Panduranga mantiene una certa indipendenza. La fine del Regno Champa provoca la migrazione di massa del popolo Cham verso la Cambogia, Melaka e lo Hainan.
1527 Alla morte del Re Lê Uy Mục sale al trono il figlio Lê Chiêu Tông e si scatena una lotta per il governo tra il generale Mạc Đăng Dung e le famiglie Nguyễn e Trịnh, veterane della Rivolta di Lam Sơn al fianco di Lê Lợi. Quando gli Nguyễn e i Trịnh lasciano la capitale Đông Đô (Hà Nội) per rifugiarsi nella Provincia di Thanh Hoa, si portano dietro il giovane Re Lê Chiêu Tông come emblema del potere legittimo, mentre Mạc Đăng Dung proclama nuovo Re il fratello minore di quello, Lê Cung Hoàng. Nel 1522 Mạc Đăng Dung riesce a far assassinare Lê Chiêu Tông e quando, 5 anni dopo, uccide anche Lê Cung Hoàng, diventa Re fondando la dinastia Mạc infiammando ulteriormente la guerra civile. Gli Nguyễn e i Trịnh riconquistano gradualmente i territori a sud del fiume Rosso.
Dinastia Mạc:
Mạc Đăng Dung
Mạc Đăng Doanh
Mạc Phúc Hải
Mạc Phúc Nguyên
Mạc Mậu Hợp
Mạc Toàn
1527–1529
1530–1540
1541–1546
1546–1561
1562–1592
1592
-------- da Cao Bằng --------
Mạc Kính Chỉ
Mạc Kính Cung
Mạc Kính Khoan
Mạc Kính Vũ (Mạc Kính Hoàn)
1592–1593
1593–1625
1623–1638
1638–1677
1533 La coalizione degli Nguyễn e dei Trịnh conquista Đông Đô e depone il Re Mạc Đăng Doanh, figlio di Mạc Đăng Dung, e ripristina la dinastia Lê nella capitale insediando Lê Trang Tong come Re-fantoccio. A dare il colpo di grazia all'autorità di Mạc Đăng Doanh intervengono anche i Ming, che inviano un esercito per sconfiggere i Mạc, tuttavia la morte del Re Mạc Đăng Doanh si risolve nel ritorno al potere del padre Mạc Đăng Dung che ottiene diplomaticamente dai Ming il riconoscimento della sua autorità sui territori a nord del fiume Rosso (capitale Đông Đô). Signori dei territori a sud del fiume Rosso (capitale Tây Đô) e ufficialmente al servizio dalla dinastia Lê meridionale, gli Nguyễn e i Trịnh non accettano questa soluzione e inizia il cosiddetto periodo delle Dinastie Meridionali e Settentrionali.
-------- al nord --------

Dinastia Lê meridionale (nomi imperiali):
Lê Trang Tông
Lê Trung Tông
Lê Anh Tông
Lê Thế Tông
Lê Kính Tông
Lê Thần Tông (lần thứ 1)
Lê Chân Tông
Lê Thần Tông (lần thứ 2)
Lê Huyền Tông
Lê Gia Tông
Lê Hy Tông
Lê Dụ Tông
Hôn Đức Công
Lê Thuần Tông
Lê Ý Tông
Lê Hiển Tông
Lê Mẫn Đế
1533–1548
1548–1556
1556–1573
1573–1599
1600–1619
1619–1643
1643–1649
1649–1662
1663–1671
1672–1675
1676–1705
1705–1729
1729–1732
1732–1735
1735–1740
1740–1786
1787–1789


Signoria Trịnh:
Trịnh Kiểm
Trịnh Tùng
Trịnh Tráng
Trịnh Tạc
Trịnh Căn
Trịnh Cương
Trịnh Giang
Trịnh Doanh
Trịnh Sâm
Trịnh Cán
Trịnh Khải
Trịnh Bồng
1545–1570
1570–1623
1623–1652
1653–1682
1682–1709
1709–1729
1729–1740
1740–1767
1767–1782
1782 (2 mesi)
1782–1786
1786–1787


-------- al sud --------

Signoria Nguyễn:
Nguyễn Hoàng
Nguyễn Phúc Nguyên
Nguyễn Phúc Lan
Nguyễn Phúc Tần
Nguyễn Phúc Trăn
Nguyễn Phúc Chu
Nguyễn Phúc Chú
Nguyễn Phúc Khoát
Nguyễn Phúc Thuần
Nguyễn Phúc Ánh
1600–1613
1613–1635
1635–1648
1648–1687
1687–1691
1691–1725
1725–1738
1738–1765
1765–1777
1781–1802
1558 Nguyễn Kim, iniziatore della ribellione contro i Mạc e leader degli Nguyễn, nel 1545 viene ucciso probabilmente dal genero Trịnh Kiểm in una congiura interna. Nguyễn Hoàng, figlio di Nguyễn Kim, temendo di fare la stessa fine del padre, si fa nominare Governatore della turbolenta Provincia meridionale di Quảng Nam, ex-territorio di Champa all'epoca sotto il controllo dei Mạc, e sconfigge il comandante Duke Lập strappando la regione ai Mạc e trasformandola in un fiorente centro commerciale internazionale.
1592 Dopo oltre 60 anni di guerra civile senza sbocchi decisivi, Trịnh Tùng appronta un'invasione massiccia del nord, conquista Đông Đô e cattura il Re Mạc Mậu Hợp infliggendogli una morte atroce. L'autorità dei Mạc prosegue nella Provincia di Cao Bằng sotto l'egida formale dei Ming, e i ripetuti tentativi di riconquistare i territori perduti finiscono in un nulla di fatto senza tuttavia risultare fatali al loro potere fino al 1644, quando cade la dinastia Ming.
1600 Nguyễn Hoàng smette di inviare denaro e soldati ai Trịnh e si autoproclama Signore ("Vương") stabilendo la sua capitale a Phú Xuân (attuale Huế). Nel 1620 suo figlio Nguyễn Phúc Nguyên rifiuta formalmente di assogettarsi all'autorità dei Trịnh e sviluppa relazioni commerciali con gli europei beneficiando della loro tecnologia bellica e costruendo una formidabile fortificazione a nord di Phú Xuân contro la quale l'esercito dei Trịnh si infrangerà sempre senza successo.
1627 Trịnh Tráng, figlio di Trịnh Tùng, invia un contingente di 150.000 uomini al sud per sconfiggere Nguyễn Hoàng. Nonostante la superiorità numerica dei Trịnh, gli Nguyễn riescono a difendersi grazie anche all'artiglieria fabbricata con l'aiuto di ingegneri portoghesi. Inizio della Guerra Trịnh-Nguyễn (1627–1672) che divide il paese in due lungo il fiume Gianh, nella Provincia di Quang Binh (curiosamente molto vicino al 17° parallelo, linea di demarcazione dei due Việt Nam dopo la Partizione del 1954).
1642 – 1648 I Trịnh si alleano con gli olandesi e ingaggiano diverse battaglie con gli Nguyễn-portoghesi ma le ripetute sconfitte culminano con la disfatta di Truong Duc che apre l'opportunità per la controffensiva, resa però inefficace a causa di una divisione interna tra due Comandanti dell'esercito degli Nguyễn.
1651 Alexandre de Rhodes, un prete gesuita francese, approfondisce il lavoro dei missionari portoghesi e sviluppa l'alfabeto vietnamita romanizzato Quốc Ngữ nel Dictionarium Annamiticum Lusitanam et Latinum. Tuttavia la scrittura ufficiale, appannaggio delle èlite, rimarrà il cinese e il suo derivato Chữ Nôm fino all'inizio del XX sec.
1667 Quando i Mạc, a causa di una alleanza imprudente con un governatore dissidente, cadono in disgrazia presso la corte dei Kangxi in Cina, Trịnh Tạc invade Cao Bằng e li sconfigge definitivamente esiliandoli in Cina. Fine della dinastia Mạc.
1672 Dopo l'ultimo inutile tentativo dei Trịnh di sfondare le mura degli Nguyễn, le fazioni pervengono ad un armistizio con la mediazione dell'Imperatore Kangxi e nel 1673 stabiliscono la linea di confine tra i due Stati lungo il fiume Linh.
1714 – 1755 L'espansione degli Nguyễn nei territori dei khmer prende vigore e si traduce in tre grosse operazioni militari che li mette in conflitto col Regno del Siam. La prima nel 1714, col pretesto di appoggiare la pretesa di Kaev Hua al trono contro Prea Srey Thomea (appoggiato dal Siam), si conclude con la conquista di importanti territori nella zona del delta del Mekong. La seconda è del 1739 e produce il consolidamento delle posizioni degli Nguyễn nella regione. La terza è del 1755 e porta gli Nguyễn a controllare il porto commerciale di Hà Tiên nel Golfo del Siam e a minacciare direttamente la capitale del Regno khmer Oudong, nei pressi dell'attuale Phnom Penh.
1769 Il nuovo Re del Siam, Taksin, lancia una controffensiva contro gli Nguyễn e riconquista alcuni territori khmer perduti. In seguito allo scoppio della Rivolta dei Tây Sơn gli Nguyễn stipulano la pace con il Siam.
1771 Nella città di Quy Nhơn (Provincia di Bình Định) esplode la Rivolta dei fratelli Tây Sơn. Con l'intento dichiarato di restaurare l'autorità della dinastia Lê, grazie anche all'invasione dei Trịnh del 1774, nel giro di 5 anni i Tây Sơn conquistano tutto il territorio degli Nguyễn e uccidono tutta la famiglia Nguyễn. Solo Nguyễn Ánh riesce a fuggire trovando appoggio in Siam ma quando nel 1780 tenta una sortita per riconquistare il Regno viene sconfitto.
1774 Approfittando della situazione di difficoltà degli Nguyễn, i Trịnh rompono la pace e riescono per la prima volta a superare le mura difensive e ad occupare Phú Xuân nel febbraio 1775. Fine dell'egemonia Nguyễn nel Việt Nam meridionale.
1778 Uno dei fratelli Tây Sơn, Nguyễn Nhạc, si proclama Imperatore Thái Đức: viene quindi meno l'intento dichiarato della ribellione di ripristinare la dinastia Lê e lo scontro con i Trịnh diventa inevitabile. Inizio della dinastia Tây Sơn.
Dinastia Tây Sơn:
Nguyễn Nhạc
Nguyễn Huệ
Nguyễn Quang Toản
1778–1793
1788–1792
1792–1802
1786 I Tây Sơn invadono il Regno dei Trịnh e conquistano velocemente la capitale: il Signore Trịnh Khải si suicida e Chiêu Thống, l'ultimo Imperatore Lê, si rifugia nella Cina sotto il controllo dei Qing chiedendo aiuto all'Imperatore Manchu-Qing Qianlong, mentre Nguyễn Huệ sposa la figlia dell'Imperatore Lê Hiển Tông, Lê Ngọc Hân, legittimando il suo potere.
1788 L'Imperatore cinese Qianlong invia un esercito poderoso allo scopo di ripristinare il trono dei Lê sotto Chiêu Thống e riesce a conquistare Thăng Long. Nguyễn Huệ approfitta della tregua per le celebrazioni del Tết e lancia un attacco fulmineo sconfiggendo i cinesi nella Battaglia di Đống Đa. Nguyễn Huệ si proclama Imperatore Quang Trung e regna sul Việt Nam settentrionale dalla capitale Phú Xuân; Nguyễn Nhạc regna sul Việt Nam centrale dalla capitale Qui Nhơn.
Nel sud Nguyễn Ánh, erede degli Nguyễn, rinforza la sua posizione conquistando Gia Định (odierna Hồ Chí Minh City).
1792 Quang Trung muore improvvisamente mentre sta preparando l'assalto finale alle forze di Nguyễn Ánh. Approfittando dell'indebolimento del potere dei Tây Sơn, Nguyễn Ánh comincia una campagna di riconquista dell'intero paese con l'aiuto di avventurieri francesi organizzati dal vescovo cattolico francese Pigneaux de Behaine.
1800 – 1802 Nel 1800 Nguyễn Ánh occupa Qui Nhơn, la capitale del Regno centrale Tây Sơn, e nel 1801 conquista Phú Xuân costringendo Quang Toan, il giovane figlio di Quang Trung, a fuggire a Thăng Long. Infine, nel 1802, Anh assedia Thăng Long e cattura Quang Toan giustiziandolo e ponendo fine alla dinastia Tây Sơn: inizio della dinastia Nguyễn. Nguyễn Phúc Ánh prende il nome di Gia Long (“Gia” sta per Gia Định, “Long” sta per Thăng Long; il nome richiama quindi l'unificazione del paese) e propone all'Imperatore Manchu-Qing di rinominare l'Annam riunificato “Nam Việt”: l'Imperatore cinese, per segnare una differenza col Regno Nam Việt di Triệu Đà, inverte i nomi. Nascita del Regno di Việt Nam.
Dinastia Nguyễn (nomi rituali):

Gia Long
Minh Mạng
Thiệu Trị
Tự Đức
Dục Đức
Hiệp Hoà
Kiến Phúc
Hàm Nghi
Đồng Khánh
Thành Thái
Duy Tân
Khải Định
Bảo Đại
1802–1819
1820–1840
1841–1847
1848–1883
1883 (3giorni)
06/1883–11/1883
12/1883–08/1884
08/1884–08/1885
1885–1888
1889–1907
1907–1916
1916–1925
1926–1945
1833 – 1835 Rivolta di Lê Văn Khôi, figlio di un generale dell'Imperatore Gia Long ostile all'incoronazione di Minh Mạng e per questo motivo ucciso. La rivolta viene appoggiata dai cattolici vietnamiti ed europei (es. Padre Joseph Marchand) a causa della politica interna di Ming Mạng che propugna il Confucianesimo ortodosso ed è apertamente ostile al Cattolicesimo. Lê Văn Khôi riesce rapidamente a conquistare la cittadella di Thanh Phien An (Saigon) e altre Provincie di Gia Định e con l'aiuto di Rama III, Re del Siam, ingaggia battaglia con l'esercito imperiale ma la campagna volge a favore di Ming Mạng che nel giro di 2 anni riesce a sedare la ribellione e a uccidere Lê Văn Khôi e il figlio Lê Văn Cu. Ne segue un inasprimento della repressione dei Cattolici.
1858 Nel 1857 Tự Đức giustizia tre missionari cattolici spagnoli e le potenze europee, già presenti con truppe in Estremo Oriente a causa dell'esplosione della Seconda Guerra dell'Oppio (1856–1860) contro la Cina dei Qing, decidono di cogliere il pretesto per intervenire militarmente in Việt Nam dando il via alla Campagna di Cochincina (1858–1862). Tra il 1858 e il 1859 truppe francesi e spagnole, comandate dall'Ammiraglio Charles Rigault de Genouilly, stabiliscono dei presidi a Tourane (Đà Nẵng) e Saigon in cui però rimangono assediati. Inoltre lo scoppio della Seconda Guerra d'Indipendenza Italiana sottrae truppe al fronte di Cochincina.
1859 – 1860 Nel novembre 1859 Rigault de Genouilly viene rimpiazzato dall'Ammiraglio François Page che ha l'ordine di negoziare un trattato per la protezione del Cattolicesimo in Việt Nam. Anche la missione di Page fallisce perché la Francia, distratta militarmente dai molti fronti bellici (Page si trova a dover appoggiare la spedizione in Cina dell'Ammiraglio Léonard Charner), non ha sufficiente potere di pressione: tra marzo 1860 e febbraio 1861 la cittadella di Saigon viene messa sotto assedio e i francesi sono costretti a sacrificare Tourane per conservarla.
1861 Nell'ottobre 1860 termina la Seconda Guerra dell'Oppio, le armate navali di Charner e Page tornano a Saigon per rompere l'assedio e nel febbraio 1861 l'esercito vietnamita viene sconfitto nella Battaglia di Ky Hoa. In marzo i francesi propongono nuovamente un trattato di pace inasprendo le richieste: oltre alla libertà di fede Cattolica, chiedono anche la cessione della Provincia di Saigon. Al rifiuto di Tự Đức la situazione precipita velocemente: in aprile i francesi conquistano Mỹ Tho, nell'estate del 1861 viene nominato comandante delle operazioni l'Ammiraglio Louis-Adolphe Bonard che in dicembre cattura Bien Hoa, capitale della Provincia di Dong Nai, e il 22 marzo conquista Vĩnh Long.
1862 Il 5 giugno 1862 Tự Đức è pronto a firmare il Trattato di Saigon, in cui viene stabilita la libertà di fede Cattolica, la libertà di commercio e movimento lungo il Mekong, l'apertura di Tourane, Quang Yen e Ba Lac quali porti commerciali e la cessione alla Francia di Saigon, dell'isola di Poulo Condor e delle tre Provincie meridionali di Biên Hòa, Gia Định e Đinh Tường. Fine della Campagna di Cochincina.
1864 Le tre Provincie di Biên Hòa, Gia Định e Đinh Tường diventano formalmente Colonia Francese di Cochincina.
1867 Con il pretesto di punire l'appoggio segreto di Tự Đức alla guerriglia anti-francese nelle Provincie di Cochincina, l'Ammiraglio Pierre de la Grandière conquista anche le Provincie meridionali di Châu Đốc, Hà Tiên e Vĩnh Long.
1874 Con il Secondo Trattato di Saigon anche le Provincie di Châu Đốc, Hà Tiên e Vĩnh Long entrano a far parte della Cochincina, il fiume Rosso viene aperto ai commerci e vengono istituiti i porti commerciali di Hà Nội, Hải Phòng e Qui Nhơn. 1876: iniziano le emissioni della Banca dell'Indocina, che detiene il diritto esclusivo di emissione fino al 31 dicembre 1951 quando passa all'Istituto d'Emissione degli Stati di Cambogia, di Laos e di Việt Nam. Da quella data si hanno emissioni regionali separate. Denominazione in Piastres.

1883 Inizio della Campagna del Tonkino (1883–1886). Nel giugno 1883 vengono creati i Corpi di Spedizione del Tonkino (Corps Expéditionnaire du Tonkin), comandati dal Generale di Brigata Alexandre-Eugène Bouët, con lo scopo di supportare la precaria presenza francese nel nord del Việt Nam, che in quel periodo consiste di piccoli presidi a Hà Nội, Hải Phòng e Nam Định e avamposti isolati a Hon Gai e Qui Nhơn nell'Annam, ed è ingaggiata dai pirati dell'Esercito della Bandiera Nera, capeggiati da Liu Yongfu e alleati dei vietnamiti comandati dal Principe Hoàng Kế Viêm. La ritirata strategica dall'Annam permette ai francesi di rompere l'assedio di Nam Định il 19 luglio. Prima di attaccare la roccaforte dei pirati a Phủ Hoài, tra il 18 e il 20 agosto la Francia attacca Huế, sede della Corte degli Nguyễn, per forzare il riconoscimento ufficiale del Protettorato francese sul Tonkino in cambio della sopravvivenza della dinastia: nel Trattato di Huế del 25 agosto i vietnamiti sono obbligati a riconoscere la legittimità dell'occupazione della Cochincina, accettare il protettorato sull'Annam e il Tonkino e promettere il ritiro delle truppe dal Tonkino. Il Trattato stabilisce anche ulteriori cessioni territoriali: la Provincia meridionale di Bình Thuận viene annessa alla Cochincina, le Provincie settentrionali di Nghệ An, Thanh Hóa e Hà Tĩnh trasferite dall'Annam al Tonkino. Nonostante i francesi mantengano il controllo delle fortezze di Thuận An, a ridosso di Huế, come deterrente contro eventuali ripensamenti futuri, i vietnamiti si rifiutano di ritirare l'esercito dal Tonkino. La successiva campagna militare francese contro l'Esercito della Bandiera Nera, dopo alcune instabili vittorie (importante la presa di Hải Dương del 13 agosto, che garantisce la comunicazione fluviale tra Hà Nội e Hải Phòng, e quella di Ninh Bình di novembre, che permette il controllo del traffico sul delta del fiume Rosso), ottiene un risultato importante con la presa di Sơn Tây del 16 dicembre, che mette però i francesi a confronto con la Cina, feudataria del Việt Nam e presente militarmente nella zona.
1884 In seguito al fallimento delle trattative per il ritiro delle truppe dal Tonkino, nel marzo 1884 i Corpi di Spedizione francesi attaccano la fortezza di Bắc Ninh sconfiggendo l'esercito del Guangxi. La successiva presa di Hưng Hóa dell'aprile '84 mette in fuga l'Esercito di Liu Yongfu verso ovest e quello di Hoàng verso sud e l'11 maggio 1884 Francia e Cina firmano l'Accordo di Tientsin in cui la Cina accetta di ritirare le truppe dal Tonkino e riconosce il Protettorato francese sulla regione. Tuttavia la mancanza di un termine preciso per la ritirata delle truppe cinesi provoca l'incidente di Bắc Lệ: il 24 giugno una colonna francese incaricata di occupare le cittadine di frontiera di Lạng Sơn, Cao Bằng e That Khe, si scontra con l'esercito del Guangxi che non intende permetterne il passaggio.
1884 – 1885 L'incidente di Bắc Lệ provoca lo scoppio della Guerra Sino-Francese (agosto 1884–aprile 1885) che ostacola la conquista del Tonkino fino al 9 giugno 1885, quando col Trattato di Pace di Tientsin la Cina riconosce ufficialmente i Protettorati francesi sull'Annam e sul Tonkino. Soldati sbandati dell'esercito cinese in ritirata si danno al brigantaggio e sposano la causa dell'Insurrezione anti-francese Cần Vương ostacolando il controllo francese del territorio.
1885 – 1886 Dopo la fine della guerra contro la Cina, la Francia deve fronteggiare tutta una serie di insurrezioni armate contro l'occupazione francese, quali quella capeggiata da Trương Định, un ex-ufficiale di corte, quella dei contadini guidati da Nguyễn Trung Trực, che affonda la nave da guerra francese “L'Esperance” usando tattiche di guerriglia, quella di Phan Đình Phùng che impegna le truppe in Annam fino al 1895, quella del bandito Hoàng Hoa Thám che combatte fino al 1911. Quella più importante è forse quella denominata “Cần Vương” (“cần Vương”=“aiutate il Re”), lanciata dal giovane Imperatore Hàm Nghi. La priorità dell'amministrazione francese è quella di controllare le zone di confine con la Cina, lasciate nelle mani delle bande di ribelli e soldati cinesi sbandati dopo la ritirata dell'esercito cinese, allo scopo di definire i confini settentrionali del Việt Nam. La Francia lancia così la campagna di “Pacificazione” del Tonkino: nell'ottobre 1885 i Corpi di Spedizione prendono la vecchia base di Thanh May, abbandonata dall'esercito dello Yunnan e occupata dai ribelli. In novembre le truppe francesi occupano la zona di confine con il Guangxi, abbandonata ai ribelli dalla ritirata dell'esercito cinese di maggio, e tra febbraio e marzo 1886 si assestano lungo il confine con lo Yunnan. Sebbene in aprile 1886 il Generale Warnet, nuovo comandante dei Corpi di Spedizione dopo de Courcy, dichiari “pacificato” il Tonkino, la situazione nell'interno della regione è tutt'altro che pacifica.
1885 – 1889 Il 2 luglio 1885, durante una visita cerimoniale a Huế di Roussel de Courcy, nuovo Generale-in-Capo dei Corpi di Spedizione francesi, il contingente viene attaccato da un gruppo di rivoltosi. L'imboscata fallisce e l'Imperatore Hàm Nghi scappa rifugiandosi nella base militare segreta di Tan So, nell'Annam, lanciando un editto in cui chiama la popolazione alle armi contro l'occupazione straniera. È l'inizio dell'Insurrezione “Cần Vương”, che mira a cacciare i francesi e ripristinare il Regno di Việt Nam sotto il giovane Hàm Nghi. La ribellione prende la forma di una persecuzione dei Cristiani, particolarmente violenta nelle città di Quảng Ngãi e Bình Định e nella Provincia di Quảng Trị. Anche se favorito dall'arroganza dell'occupazione francese, dal territorio difficilmente controllabile e dalla diffusa presenza di bande armate di sbandati dell'esercito cinese ritiratosi dopo la fine della Guerra Sino-Francese, il movimento degli insorti è disunito e la causa di Hàm Nghi ha scarso seguito alla corte di Huế: la Francia incorona il fratello di Hàm Nghi, Đồng Khánh, nuovo Re e nel giro di meno di un anno riesce a controllare il nord della regione. I ribelli, sconfitti nel nord dell'Annam, si espandono nelle Provincie meridionali di Khanh Hoa e Bình Thuận. La Francia lancia un'offensiva dalla Cochincina e nel giugno 1887 riconquista il controllo di tutto l'Annam meridionale catturando i leader della rivolta. Nel 1888 Hàm Nghi viene catturato e deportato in Algeria mentre sussistono dei focolai di rivolta che vengono sedati in seguito.
1887 In ottobre il Regno di Cambogia, la Cochincina, l'Annam e il Tonkino vengono incorporati nell'Unione Francese di Indocina. La Cochincina ha lo status di Colonia, l'Annam è ufficialmente un Protettorato governato dalla dinastia Nguyễn mentre il Tonkino ha un Governatore francese e un'amministrazione militare vietnamita.
1893 Il Laos viene aggiunto all'Unione Francese di Indocina in seguito alla Guerra Franco-Siamese (1893).
1905 Nasce il Movimento Đông Du (“Andare ad Est”) che spinge gli studenti vietnamiti ad andare in Giappone per modernizzarsi e preparare una futura insurrezione armata anti-francese. Il leader del movimento è Phan Bội Châu. All'interno del movimento si forma anche Phan Chu Trinh, che presto si discosta dalla linea filo-giapponese e militarista di Phan Bội Châu e propone di indurre pacificamente l'amministrazione francese ad abbandonare il sistema feudale dei mandarini e ad intraprendere la modernizzazione del paese. Fonda la “Scuola Libera del Tonkino” in cui si insegna il sistema di scrittura Quốc Ngữ, più facile da apprendere rispetto agli ideogrammi cinesi e quindi decisivo per l'alfabetizzazione di massa. Arrestato dai francesi e condannato a morte, viene poi deportato in Francia e a Parigi collabora con molti rivoluzionari vietnamiti tra cui anche Hồ Chí Minh.
1912 In marzo Phan Bội Châu, con l'appoggio del Principe Cường Để, fonda l'organizzazione nazionalista repubblicana Việt Nam Quang Phục Hội (Lega per la Restaurazione del Việt Nam) con lo scopo di creare una Repubblica Democratica indipendente avendo a modello la rivoluzione cinese di Sun Yat Sen. Sebbene il movimento non riesca a decollare (le offensive mirate contro singoli amministratori scatenano la rappresaglia francese), le sue idee daranno spunto a successivi movimenti di indipendenza. Nel 1925 Phan Bội Châu viene arrestato e condannato agli arresti domiciliari fino alla sua morte, nel 1940.
1925 Nguyễn Sinh Cung, con lo pseudonimo di Nguyễn Ái Quốc (“Nguyễn il Patriota”), arriva a Canton, in Cina, inviato dall'Internazionale Comunista nel 1924 come segretario di Mikhail Borodin. Un anno dopo fonda il Việt Nam Thanh Niên Kách Mệnh Hộ (“Associazione Giovanile Rivoluzionaria Vietnamita”), comunemente noto come Thanh Niên, con lo scopo di preparare un'insurrezione armata contro l'occupazione coloniale francese a stretto contatto con il Kuomintang.
1927 In maggio Nguyễn Ái Quốc parte da Canton e lavora ad Hong Kong per l'Internazionale Comunista (Comintern).
Fondazione del Việt Nam Quốc Dân Đảng (VNQDD, Partito Nazionalista Vietnamita), affiliato al cinese Kuomintang.
1929 In maggio si riunisce il Congresso Nazionale del Thanh Niên, che registra la spaccatura tra nazionalisti, che focalizzano la lotta sulla liberazione dall'occupazione coloniale, e comunisti, che puntano invece ad una rivoluzione sociale sul modello sovietico. Il 17 giugno il Thanh Niên viene dissolto e nascono il Partito Comunista Indocinese (ICP) e il Partito Comunista dell'Annam. Una terza formazione, la Lega dei Comunisti Indocinesi, ha origini esterne al Thanh Niên.
1930 In febbraio il VNQDD tenta una insurrezione armata a Yen Bai ma viene duramente represso, i suoi leader arrestati e ghigliottinati mentre molti membri fuggono nello Yunnan dove ricevono appoggio e addestramento militare. Nguyễn Ái Quốc, ormai diventato Hồ Chí Minh (“Hồ l'Illuminato”), ritorna sulla scena politica pubblica e orchestra la pacificazione delle due fazioni del Thanh Niên patrocinando la loro riunificazione, ad Hong Kong, nel Partito Comunista del Việt Nam (CPV). Il Comintern critica fortemente la tendenza nazionalista della nuova formazione politica e in ottobre il CPV cambia nome in Partito Comunista Indocinese (ICP).
1931 – 1938 Hồ Chí Minh viene arrestato dalla polizia britannica ad Hong Kong e in carcere si ammala di tubercolosi. Liberato nel 1933, si reca in Unione Sovietica per curarsi. Nel 1938 torna in Cina e lavora come consigliere per l'esercito comunista cinese.
1940 – 1944 Nel maggio 1940 la Germania Nazista conquista la Francia e instaura il Governo di Vichy. Nel settembre 1940, con la Prima Campagna d'Indocina, il Giappone occupa il Việt Nam e lascia intatto il potere amministrativo coloniale francese di Vichy. Allo scopo di contrastare l'avanzata del nazi-fascismo, il Comintern rivede la sua politica di opposizione ai nazionalismi e favorisce la strategia dei Fronti Popolari esortando i movimenti comunisti ad allearsi a tutte le forze anti-fasciste. Nel febbraio 1941 Hồ Chí Minh torna in Việt Nam e fonda la Lega per il Việt Nam Indipendente (Việt Nam Ðộc Lập Ðồng Minh Hội, nota come Việt Minh), una coalizione di forze etorogenee miranti alla liberazione dall'occupazione coloniale. Durante l'occupazione giapponese il Việt Minh collabora con l'OSS statunitense (Office of Strategic Services) raccogliendo informazioni sui giapponesi. 1938-1942: emissioni militari dell'amministrazione giapponese denominate in Yen ad uso delle truppe di stanza nell'Indocina Francese.
1945 All'inizio dell'anno scoppia una carestia nel Tonkino che, aggravata dallo sfruttamento della popolazione ad opera del Giappone, fa circa 2 milioni di vittime (il 2% della popolazione della regione). In marzo l'amministrazione francese del Governo di Vichy viene esautorata dal Giappone, che lancia la II° Campagna d'Indocina e dichiara la nascita dell'Impero di Việt Nam sotto il governo-fantoccio guidato da Bảo Ðại, Imperatore dell'Annam. I Việt Minh organizzano una rivolta in cui vengono saccheggiati i magazzini di riso e lanciano una campagna di rivolta fiscale. In agosto il Giappone si arrende agli Alleati e favorisce la Rivoluzione d'Agosto: i Việt Minh occupano gli uffici governativi e il 25 agosto l'Imperatore Bảo Ðại abdica, terminando la dinastia Nguyễn. Il 2 settembre Hồ Chí Minh dichiara la nascita della Repubblica Democratica di Việt Nam (DRV) e insedia il governo provvisorio ad Hà Nội ma Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica riconoscono la legittima potestà della Francia sull'Indocina. In seguito agli accordi presi nella Conferenza di Potsdam di luglio, il 23 settembre gli anglo-francesi rilevano dal Giappone l'amministrazione di Saigon (Việt Nam a sud del 16° parallelo) mentre la Cina occupa Hà Nội (Việt Nam a nord del 16° parallelo) per supervisionare il ritiro delle truppe giapponesi e pone ufficialmente fine al governo Việt Minh. Dal 1945 diversi comitati amministrativi Việt Minh sovrastampano le banconote dell'Indocina Francese nell'intento di controllarne la circolazione nelle zone sotto il loro controllo. Anche le banconote “Nam Bộ” (delle Provincie meridionali) vengono sovrastampate per rassicurare la popolazione, non abituata ad esse, circa la loro autenticità. Sovrastampe in rosso, nero o porpora, con o senza firma autografa o stampata.
1946 Nel piano di ripristino dell'autorità coloniale sul Việt Nam, il 23 novembre la flotta francese bombarda la città di Hải Phòng facendo migliaia di vittime: ha inizio la Prima Guerra d'Indocina (1946–1954), condotta dai Corpi di Spedizione Francesi in Estremo Oriente (CEFEO), creati nel marzo 1945 da combattenti delle colonie francesi per aggirare il divieto del governo di Parigi di inviare truppe nazionali. I Việt Minh firmano subito il cessate-il-fuoco e abbandonano la città. In dicembre la Francia occupa anche Hà Nội e i Việt Minh si danno alla macchia iniziando la guerriglia. Iniziano le emissioni nazionali di banconote con dicitura Việt-Nam Dân-Chủ Cộng-Hòa (Repubblica Democratica di Việt Nam), denominazione in Dông.
1947 – 1948 Con la Costituzione del 1946 nasce la IV Repubblica francese, che inizialmente si regge su una coalizione di governo tra MRP (Movimento Repubblicano Popolare, cristiano-democratico), PCF (Partito Comunista Francese) e SFIO (Sezione Francese dell'Internazionale Operaia). Nel maggio 1947 il tripartitismo entra in crisi, il PCF viene espulso dal governo e comincia un periodo di forte instabilità politica interna (17 governi diversi in 8 anni). Cresce anche l'opposizione dell'opinione pubblica francese alla Guerra d'Indocina: si registra un'escalation di atti di sabotaggio e manifestazioni di protesta.
I Việt Minh, comandati dal Generale Võ Nguyên Giáp con base nella valle di Tân Trào, saggiamente evitano di affrontare i CEFEO in campo aperto.
1949 Dopo inutili tentativi militari, la Francia cerca un'alternativa politica ai Việt Minh con un governo-fantoccio retto dal solito Bảo Ðại. Nel 1949 riconosce ufficialmente l'indipendenza dello Stato del Việt Nam come Stato associato all'Unione Francese di Indocina. Tuttavia l'indipendenza è puramente formale, essendo francese l'autorità per le relazioni internazionali e la gestione della Difesa. Mao Zedong prende il potere in Cina e i Việt Minh trovano appoggio militare. La guerriglia si trasforma in guerra convenzionale: il Generale Võ Nguyên Giáp inquadra le sue truppe in 5 divisioni di fanteria e ingaggia le basi francesi lungo il confine con la Repubblica Popolare Cinese. 1949-50: emissioni regionali d'emergenza denominate in Dông (Cac) da parte di varie autorità locali.
1950 La situazione si ribalta: la Francia è politicamente debole mentre i Việt Minh incassano il riconoscimento ufficiale di Repubblica Popolare Cinese e Unione Sovietica. In seguito allo scoppio della Guerra di Korea in giugno cresce la paura dell'espansionismo comunista in Estremo Oriente: l'amministrazione Heisenhower formula la teoria dell'Effetto Domino secondo cui la presa del potere da parte dei comunisti in uno Stato determinerebbe il dilagare del comunismo negli Stati circostanti. Gli USA appoggiano la Francia con armi e finanziamenti. Primi bombardamenti col napalm americano.
1951 – 1952 Per contrastare l'avanzata dei Việt Minh la Francia costruisce una linea fortificata da Hà Nội al Golfo del Tonkino, nota come “Linea De Lattre” (dal nome del Generale Jean Marie de Lattre de Tassigny, nuovo Comandante dei CEFEO), che produce presto i suoi frutti: nella prima metà del 1951 i Việt Minh subiscono pesantissime sconfitte durante gli attacchi condotti contro le postazioni francesi di Vĩnh Yen (gennaio), Mao Khe (marzo) e nell'attacco congiunto di maggio a Phủ Lý, Ninh Bình e Phát Diêm. La controffensiva francese del 18 giugno riesce a ricacciare i Việt Minh nella giungla e a liberare il delta del fiume Rosso. La conquista di Hòa Bình del 14 novembre è solo temporanea e nel febbraio del '52 devono nuovamente arretrare. Dopo la morte di De Lattre per cancro, nel 1952 riprende l'offensiva Việt Minh e per ottobre i comunisti controllano il Tonkino. Il nuovo Comandante, Generale Raoul Salan, lancia allora l'“Operazione Lorraine” ma, nonostante l'imponente spiegamento di forze, una volta conquistata Phu Yen le truppe francesi, sovra-estese, devono ritirarsi per evitare il contrattacco dei Việt Minh, dimostrando l'incapacità francese di pervenire a conquiste durature e decisive sui Việt Minh. Vengono condotti dei colloqui segreti tra Francia, Gran Bretagna e USA in cui si ipotizza l'uso di testate atomiche (“Operazione Avvoltoio”) ma Heisenhower è contrario. 1951: emissione di un biglietto da 100 Dông da parte della provincia di Tra Vĩnh.

31 dicembre 1951: trasferimento dell'autorità d'emissione dalla Banca dell'Indocina all'Istituto d'Emissione degli Stati di Cambogia, di Laos e di Việt Nam. La prima emissione del 1953 (1 Piastre, #92) è comune ai tre Stati, in seguito (1953-54) si hanno emissioni regionali separate. Le nuove emissioni sono convertibili con le precedenti, che rimangono in circolazione e vengono emesse fino ad esaurimento scorte.

1952: tutte le precedenti emissioni vengono demonetizzate e sostituite con i “Nuovi” Dông. Stampati in Cecoslovacchia, sono l'ultima valuta della Prima Guerra di Indocina e diventano la valuta ufficiale della Repubblica Democratica del Việt Nam dal 1954.
1953 Non riuscendo a rompere la Linea De Lattre, i Việt Minh cominciano ad attaccare gli avamposti francesi nel Laos. Il Generale Salan viene sostituito dal Generale Navarre, scettico sulla possibilità per i francesi di sconfiggere definitivamente i Việt Minh. Con l'Operazione Castor, Navarre decide di stabilire una roccaforte a Ðiện Biên Phủ, vicino al confine settentrionale del Laos, e da lì bloccare l'avanzata del nemico beneficiando della posizione strategica lungo il fiume Nam Yum, via di approvvigionamento per i Việt Minh, e dell'alleanza delle popolazioni locali di etnia Thai.
1954 L'attacco dei Việt Minh a Ðiện Biên Phủ comincia il 13 marzo e dopo due mesi di combattimenti violentissimi (i famigerati “57 giorni d'inferno”) i Việt Minh hanno la meglio: il 7 maggio la Francia è costretta a firmare un accordo di cessate-il-fuoco. Il 21 luglio l'Accordo di Ginevra garantisce l'indipendenza a Laos, Cambogia e Việt Nam. Il Việt Nam viene temporaneamente diviso lungo il 17° parallelo, in attesa di elezioni per la riunificazione (che non si terranno mai), dando luogo alla Repubblica Democratica del Việt Nam (Nord – DRV), con capitale Hà Nội, e alla Repubblica del Việt Nam (Sud – RVN) con capitale Saigon. 1954: i “Nuovi” Dông diventano la valuta ufficiale della Repubblica Democratica del Việt Nam.
1955 Seconda Guerra di Indocina (1955–1975). Contrari alla riunificazione democratica del paese che darebbe il potere ai Việt Minh, gli USA sostengono il governo anti-comunista del Việt Nam del Sud. Il 23 ottobre Ngô Ðình Diệm, Primo Ministro della RVN, vince un referendum (con un margine del 98,2% – 133% a Saigon – contro il suggerimento degli alleati americani di mantenere il margine su un più credibile 60-70%) e il 26 proclama la Repubblica: Bảo Ðại viene rimosso e Diệm diventa Presidente. La politica nepotistica e filo-cattolica di Diệm crea molto malcontento interno e la lotta anti-comunista nella neonata RVN assume toni anti-democratici (con la “Campagna di Denuncia dei Comunisti” Diệm uccide gli oppositori al regime o li interna nei “campi di rieducazione politica”). 1955: iniziano le emissioni della Repubblica del Việt Nam del Sud denominate in “Nuovi” Dông.
1960 In dicembre, nella RVN viene fondato il Fronte Nazionale di Liberazione del Việt Nam del Sud (NLF) allo scopo di rovesciare il governo di Diệm, liberare la Repubblica dall'influenza nordamericana e attuare una riforma agraria. Non ci sono prove di un'influenza diretta della DRV (nord) sulla nascita dell'NLF.
John Fitzgerald Kennedy vince le elezioni presidenziali e diventa il nuovo Presidente degli USA.
1963 In seguito all'omicidio di alcuni buddhisti che manifestano a Huế Phật Đản contro il divieto di esporre la bandiera buddhista durante la celebrazione del Vesak, il giorno della nascita del Buddha, esplode la protesta contro il governo di Diệm. Il 21 agosto il governo lancia un raid militare nei templi buddhisti in tutto il paese usando le forze speciali leali al fratello del Presidente. Preoccupati che lo scandalo dell'aggressione ai buddhisti determini il venir meno dell'appoggio statunitense alla RVN, generali sud-vietnamiti capeggiati da Dương Văn Minh orchestrano un colpo di stato e il 2 novembre rovesciano il governo uccidendo sia Ngô Đình Diệm che suo fratello. Segue un periodo di instabilità politica e colpi di stato.
Il 22 novembre John Kennedy viene assasinato a Dallas. Lyndon B. Johnson diventa il nuovo presidente degli USA.
1964 Sposando la teoria dell'Effetto Domino, l'amministrazione Johnson diffonde la notizia falsa di un attacco alle navi da guerra Turner Joy e Maddox il 4 agosto nel Golfo del Tonkino e il 5 il Congresso degli Stati Uniti vota la Risoluzione del Tonkino che dà al Presidente pieni poteri per intervenire su larga scala nella regione senza una dichiarazione formale di guerra.
1965 Il 2 marzo cominciano i bombardamenti sul Việt Nam del Nord con l'obiettivo di far cessare il supporto all'NLF e l'8 marzo cominciano ad arrivare truppe di Marines americani nella RVN (Sud) allo scopo di garantire protezione alle basi americane dell'aviazione: comincia l'intervento militare americano di terra. In dicembre l'esercito della RVN viene duramente sconfitto dalle forze dell'NLF nella Battaglia di Bình Giã, spartiacque tra la guerriglia e la guerra aperta. Il generale William Westmoreland appronta un piano di intervento in 3 punti che volge la strategia americana da difensiva in offensiva.
Il Maresciallo Nguyễn Cao Kỳ e il Generale Nguyễn Văn Thiệu prendono il potere con un ennesimo colpo di Stato e approntano una giunta stabile con la promessa di future elezioni, caldeggiate dagli alleati nordamericani.
1967 Nguyễn Văn Thiệu vince le elezioni presidenziali, naturalmente truccate, e forma un governo forte.
1968 Offensiva del Tết: rompendo la tradizionale tregua del Capodanno Lunare in gennaio forze dell'NLF e dell'esercito nordvietnamita a sorpresa attaccano più di 100 città. Solo a Huế i Việt Cong fanno oltre 6000 vittime tra i civili. Nonostante la sconfitta militare, l'offensiva del Tết risulta decisiva nel volgere l'opinione pubblica americana contro l'amministrazione Johnson sbugiardandone l'ottimismo propagandistico sbandierato da media compiacenti. A ciò si aggiunge lo scandalo del Massacro di Mỹ Lai: un plotone americano commette stupri e omcidi di massa di civili. In maggio cominciano i negoziati di pace tra USA e DRV e in ottobre Johnson ordina la cessazione dei bombardamenti del Việt Nam del Nord.
1969 Il 5 novembre 1969 Richard Nixon viene rieletto alla Presidenza USA e inaugura la Dottrina Nixon: nota anche come “vietnamizzazione”, consiste nel rendere l'esercito della RVN capace di gestire la difesa del Việt Nam del Sud in autonomia, minacciare un attacco nucleare lungo i confini con l'USSR per dissuaderla dall'appoggiare la DRV (il 10 ottobre schiera 18 B52 armati di testate nucleari) e parallelamente lanciare una campagna distensiva con USSR e Repubblica Popolare Cinese organizzando dei negoziati di pace che portino ad una riduzione degli arsenali nucleari.
Comincia l'invasione della Cambogia (vedi scheda CAMBOGIA): dopo l'invasione della Cecoslovacchia da parte dell'USSR dell'agosto 1968 la Cina prende le distanze dalla politica estera sovietica e chiede alla DRV di interrompere le relazioni con l'USSR; il governo di Hà Nội rifiuta e la Repubblica Popolare Cinese decide di ritirare truppe e finanziamenti reindirizzandoli verso i Khmer Rossi.
Negli USA cresce il movimento pacifista: manifestazioni di massa (“Vietnam Moratorium” del 15 ottobre) e scontri di piazza (4 studenti vengono uccisi dalle Guardie Nazionali alla Kent State University il 4 maggio 1970).
In settembre muore Hồ Chí Minh. Diversamente da quanto da lui indicato, il suo corpo non viene cremato ma imbalsamato ed esposto al pubblico nell'omonimo mausoleo a Hà Nội.
1971 In febbraio l'esercito del Việt Nam del Sud lancia la disastrosa “Operazione Lam Son 719” allo scopo di interrompere il Sentiero di Hồ Chí Minh in Laos. L'operazione si conclude con una ritirata rovinosa e distrugge la credibilità della Dottrina Nixon (“vietnamizzazione”).
Avendo vinto un'elezione con un solo candidato, Thiệu si riconferma Presidente della RVN fino al 1975.
1972 Con l'”Offensiva di Pasqua” (una massiccia invasione di terra del Việt Nam del Sud) i Việt Cong conquistano rapidamente le Provincie settentrionali e con un invasione dalla Cambogia tagliano in due il paese. L'offensiva viene fermata grazie all'appoggio dell'aviazione americana (“Operazione Linebacker”) e l'esercito della RVN riconquista la città di Quảng Trị. In ottobre il Segretario di Stato Henry Kissinger trova un accordo per il cessate-il-fuoco con il Ministro degli Esteri della DRV Lê Ðức Thọ ma Thiệu non ne accetta i termini facendolo naufragare. Con l'Operazione Linebacker II il 18–29 dicembre viene lanciato un bombardamento massiccio su Hà Nội e Hải Phòng per costringere la DRV a tornare al tavolo delle trattative mentre Nixon fa pressione sul Presidente Thiệu affinchè accetti i termini dell'accordo.
1973 Il 15 gennaio Nixon annuncia la fine delle ostilità con il Nord Việt Nam e il 27 vengono firmati gli Accordi di Parigi: firma del cessate-il-fuoco tra Nord e Sud Việt Nam e reciproca garanzia di integrità territoriale; pianificazione di elezioni nazionali nel nord e nel sud in vista di una riunificazione; scambio dei prigionieri di guerra e ritiro totale delle truppe americane in 60 giorni. Approfittando della fine dei bombardamenti sulla Cambogia, i Việt Cong si preparano ad una invasione del Việt Nam del Sud, programmata per la stagione secca del '75–'76. Nixon minaccia la ripresa dei bombardamenti sul Việt Nam del Nord in caso di invasione ma il 4 giugno il Senato USA vota l'Emendamento Case-Church che proibisce questa eventualità. In ottobre scoppia la crisi petrolifera e l'impennata del prezzo del petrolio abbatte l'economia della RVN.
1974 La stagione secca a cavallo tra il '73 e il '74 porta numerosi successi militari dei Việt Cong: il Việt Nam del Sud accusa una perdita di circa 25000 vittime durante il solo periodo di pace. Il 4 gennaio il Presidente della RVN Thiệu dichiara decaduti gli Accordi di Parigi e la guerra riprende ufficialmente. Il 13 dicembre i Việt Cong lanciano un attacco dalla Cambogia al Distretto di Phước Long per testare la resistenza dell'esercito sudvietnamita e la eventuale reazione americana. A causa dello scandalo del Watergate, Nixon rassegna le dimissioni e il 9 agosto Gerald Ford è il nuovo Presidente USA. Ford chiede fondi per approntare una risposta militare all'aggressione ma il Congresso, orientato alla riduzione dei finanziamenti alla RVN fino al loro azzeramento nel 1976, rifiuta impedendo l'intervento militare.
Tra il 17 e il 19 gennaio la RVN combatte contro la Repubblica Popolare Cinese per il controllo delle Isole Paracel nel Mar Cinese Meridionale e perde la Battaglia di Hoàng Sa: né gli USA né la DRV intervengono nel contenzioso territoriale.
1975 Il rapido successo dell'operazione (presa del capoluogo Phước Bình del 6 gennaio) e la mancata reazione degli USA demoralizza il governo Thiệu e incoraggia l'azione dei Việt Cong: nonostante l'abbondante superiorità di mezzi, l'economia della RVN è penalizzata dalla crisi petrolifera e dal taglio dei finanziamenti americani. Così risulta inerme all'offensiva del 10 marzo (“Campagna 275”) nella regione centrale della Provincia di Đắk Lắk, che con la presa di Buôn Ma Thuột minaccia di isolare le regioni settentrionali del Việt Nam del Sud dal resto del paese. Thiệu ordina la ritirata dal nord ma l'operazione replica il disastro di Lam Son del '71: il grosso delle truppe abbandona il capoluogo di Provincia Pleiku e la città di Kon Tum e scappa verso la costa formando una “colonna delle lacrime” in cui ai militari si mischiano migliaia di profughi. Il 25 marzo, con la presa di Đà Nẵng, il Việt Nam del Sud perde il controllo delle regioni centrali e settentrionali. L'autorità di governo è allo sbando: il 21 aprile Thiệu rassegna le dimissioni accusando gli USA di tradimento e il 25 fugge a Taiwan mentre l'esercito nordvietnamita marcia su Saigon, circondandola il 27 aprile e catturandola il 30. Fine della Seconda Guerra d'Indocina: con la presa di Saigon la Repubblica del Việt Nam si arrende e l'NLF assume il potere attraverso il PRG (People's Revolutionary Government).
1976 Il 2 luglio 1976 Nord e Sud Việt Nam tornano uniti col nome di Repubblica Socialista del Việt Nam (SRVN) e con Hà Nội come capitale. Lê Duẩn è il Segretario Generale (il Presidente nel modello sovietico). 1978: le emissioni datate 1958 del Việt Nam del Nord e quelle datate 1966 del Việt Nam del Sud vengono sostituite con i nuovi Dông predatati 1976, valuta unica della nuova Repubblica. I valori frazionali in Hao e Xu del Nord e del Sud restano in circolazione ma le banconote in vecchi Dông vengono ritirate.
1978 Guerra Việt–Cambogiana (1978–1979): tra il '75 e il '78 i Khmer Rossi lanciano feroci raid in territorio vietnamita (invasione dell'isola di Phú Quốc – 1 maggio 1975 – e delle Provincie di An Giang e Châu Đốc – 30 aprile 1977) e in dicembre il Việt Nam risponde con una invasione della Kampuchea Democratica che rovescia il regime di Pol Pot e instaura la Repubblica Popolare di Kampuchea (PRK) con a capo Heng Samrin. I Khmer Rossi si alleano con i guerriglieri capeggiati dal Principe Norodom Sihanouk e comincia una sanguinosa guerra civile che dura 20 anni (vedi scheda CAMBOGIA).
Viene adottato il modello economico comunista – nazionalizzazione dell'industria pesante (gli imprenditori vengono espropriati e mandati a disboscare la giungla nelle cosiddette “Nuove Zone Economiche”) e dell'agricoltura (i contadini vengono inquadrati in cooperative statali) – mentre si perseguitano gli oppositori al regime – circa 95.000 persone, in gran parte intellettuali e religiosi, muoiono nei “Campi di Rieducazione” mentre altri 100.000 vengono uccisi. Nel 1978 la SRVN entra nel CoMECon (Consiglio di Mutua Assistenza Economica) e viene sottoposta ad embargo economico da parte dei Paesi della NATO.
1979 Guerra Sino–Vietnamita. Il 17 febbraio la Repubblica Popolare Cinese lancia una breve invasione delle Provincie settentrionali del Việt Nam come ritorsione per aver rovesciato il regime dei Khmer Rossi. Obiettivo dell'operazione è ridurre il potenziale offensivo vietnamita lungo il confine settentrionale e dimostrare ai concorrenti sovietici la loro incapacità di difendere gli alleati vietnamiti. Il 6 marzo, raggiunti gli obiettivi, la Cina ritira le truppe.
1980 Viene scritta la Terza Costituzione del Việt Nam: viene creato il Consiglio di Stato sul modello del Soviet Supremo russo, nominalmente investito di poteri legislativi ed esecutivi; il Partito Comunista Vietnamita è l'unico partito legale.
1986 Al via il programma politico denominato “Đổi Mới” (Rinnovamento) cha fa leva sull'attuazione di riforme volte alla modernizzazione e alla liberalizzazione in campo economico.
1989 – 1991 Fine della Guerra Việt–Cambogiana: in aprile 1989 Hanoi e Phnom Penh annunciano il ritiro totale delle truppe vietnamite dalla Cambogia. A Parigi iniziano i colloqui di pace che culminano nella firma dell'Accordo di Parigi del 23 ottobre 1991 in cui le Nazioni Unite assumono il compito di garantire il cessate-il-fuoco, rimpatriare i profughi khmer ammassati lungo il confine con la Thailandia, disarmare e smobilitare le diverse fazioni armate e supervisionare la preparazione di elezioni democratiche libere in Cambogia.
1994 In febbraio gli USA ritirano l'embargo economico sul Việt Nam e nel giugno del 1995, per la prima volta in 30 anni, una delegazione vietnamita con a capo il Primo Ministro Phan Văn Khải viene accolta negli USA dall'amministrazione Bush.
1997 – 2006 Il Việt Nam è guidato da un triumvirato con Nông Đức Mạnh a capo del Partito Comunista Vietnamita e del Politburo, Phan Văn Khải è Primo Ministro e Trần Đức Lương è Capo di Stato. Viene perseguita una economia di mercato di orientamento socialista e si instaurano relazioni con l'Unione Europea, la Russia e gli Stati Uniti: il grande sviluppo economico determina forti squilibri tra zone rurali e urbane e un alto grado di corruzione.
2007 Dopo aver chiuso accordi bilaterali con Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Messico e Repubblica Dominicana per ottenere le prerogative di iscrizione, l'11 gennaio il Việt Nam diventa il 150° membro della WTO (World Trade Organization).

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