CURIOSITÀ


DISPOSITIVI DI SICUREZZA ANTICONTRAFFAZIONE
Davide Oldrati © 2018


È da sempre la sfida più grande della tipografia di carte valori: creare il dispositivo perfetto, quello impossibile da replicare. Per quanto la ricerca in questo campo investa tempo e denaro, non esiste metodo di stampa né supporto o dispositivo che metta al sicuro da contraffazioni. Per questo motivo l'argomento "dispositivi di sicurezza" è una materia in continua evoluzione che è impossibile descrivere in maniera esaustiva e definitiva.

Di seguito descriverò in maniera sommaria le tecniche più comuni adottate dalle cartiere e tipografie nella produzione di carte valori. Per descrizioni dettagliate è opportuno svolgere ricerche specifiche su ciascuna tecnica ma occorre tenere presente che gli sviluppi della ricerca in questo campo sono sempre più in lá di quanto non si possa arrivare attraverso internet.
Dopo tutto, che dispositivi di sicurezza sarebbero se, attraverso qualche semplice click, si potesse conoscere tutto di essi?




ologramma della vecchia banconota da 50 euro

PRODUZIONE DEL SOSTRATO

Banconote di carta

La qualità della carta è una delle caratteristiche che distingue una banconota originale da un falso.

Il celebre esempio dell'Operazione "Bernhard" mostra come il processo di fabbricazione della carta sia un fattore fondamentale per la discriminazione tra originali e falsi: le emissioni della Bank of England dal 1925 al 1949 vennero falsificate in massa dal team di 137 prigionieri ebrei deportati appositamente dal Maggiore delle SS. Bernhard Kruger nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Allo scopo di produrre dei falsi perfetti, i tedeschi si resero conto che avrebbero dovuto replicare esattamente il procedimento di fabbricazione della carta e allo scopo usarono degli stracci di lino turco che furono ripetutamente usati e lavati. La carta così prodotta risultava sotto ogni aspetto uguale a quella originale della Bank of England, tanto che la stessa banca inglese riconobbe gran parte dei falsi come originali.


banconota da 10 Pounds del 1935 della Banca d'Inghilterra


Un'interessante articolo a cura di Stefano Poddi dedicato a questo episodio a cavallo tra storia e numismatica.

Di norma la carta è ricavata da fibre di cotone al 100% per ottenere un sostrato resistente all'usura e allo sporco. A questo link c'è un interessante filmato sulla produzione della carta.

Banconote di plastica

Recentemente molti Stati hanno emesso banconote in plastica: da un lato la stampa su plastica è più complessa di quella su carta e quindi più difficilmente riproducibile, d'altro lato le banconote di plastica risultano più resistenti all'usura, sebbene abbiano la tendenza a scolorire rapidamente a causa della manipolazione.


banconota da 1 ringgit del 2011 dello Stato del Brunei


Questo sembra essere il principale problema delle banconota in plastica: personalmente in Centro America ho ricevuto e scambiato banconote in plastica talmente circolate e scolorite da essere completamente trasparenti: in quel frangente mi sono domandato se non sia in realtà più facile riprodurre dei pezzetti di plastica trasparente tutti rovinati e stropicciati piuttosto che banconote di carta...

Banconote ibride

Sono banconote che utilizzano un sostrato misto di carta e plastica. La nuova serie di euro appartiene a questo genere di banconote.


 

nuova banconota da 20 euro con banda olografica polimerica e finestra trasparente al retro

Filo di sicurezza

È il più comune e noto dispositivo di sicurezza: un filetto di alluminio o altro materiale incorporato nella carta e chiaramente visibile in controluce. Ne esistono di molti tipi e versioni. Principalmente ne distinguo due: a striscia continua (uniformemente incorporato nella carta) o tratteggiata (qualora emerga dalla superficie della carta a intermittenza).

Filo metallico continuo Filo metallico tratteggiato Filo polimerico tratteggiato


50 dong 1955 Vietnam del Sud


10.000 kyats 2012 Myanmar


5.000 shilingi 2010 Tanzania


Negli Euro il filetto di sicurezza reca la denominazione della banconota e sono noti errori di fabbricazione in cui il filetto reca una denominazione diversa da quella della banconota di appartenenza (ad es. un filetto con scritto "100 EURO" dentro una banconota da 50 euro).

Filigrana

L'aggiunta di un'immagine all'interno della carta è un metodo classico adottato per aumentare la complessità della falsificazione di una banconota.

Il principio della filigrana è creare un disegno giocando sulla differenza di spessore della carta: il disegno diviene evidente in controluce perché le zone di minor spessore risultano più chiare. Dalla seconda metà dell'800, per fare ciò, si utilizza il metodo cosiddetto della "cera perduta": l'incisore incide il disegno su una lastra di cera scavandola fino ad ottenere una immagine tridimensionale. Una volta ottenuta l'immagine scavata nella cera, si procede a ricavare il calco solido dell'immagine in cera. Generalmente si utilizza il gesso per costruire un calco entro cui colare infine il bronzo, ottenendo così un "punzone" in bronzo. In alternativa al gesso si utilizza un bagno galvanico ai sali di rame. Grazie all'elettrolisi, la lastra di cera si ricopre di atomi metallici e alla fine si ottiene il "punzone" in rame. Dal punzone si ricava un "contropunzone", la versione in negativo del "punzone": una sottile rete metallica viene modellata dentro le due lastre attraverso la pressatura e l'immagine in rilievo si trasferisce sulla reticella. La reticella così modellata funge a sua volta da filtro per la pasta di cellulosa, che rimane al di sopra della rete mentre l'acqua filtra attraverso le maglie. Lo strato di cellulosa così ottenuto viene infine pressato per spremere l'acqua residua: il risultato finale è un foglio di carta dallo spessore più sottile in concomitanza con il disegno e l'immagine risulta visibile in controluce.
A questo link trovate un filmato che mostra come produrre un foglio di carta filigranata.


filigrana della vecchia banconota da 20 euro

Nelle moderne banconote polimeriche (in plastica) la filigrana è sostituita dalla cosiddetta "shadow-image" (immagine-ombra) ottenuta da una alterazione dell'opacità o del colore del sostrato polimerico.


shadow-image – dettaglio della banconota da 10 ringgit di Singapore (P.48)
(ho offuscato il numero di serie)


Fibre sintetiche nella carta ("fibrille")

Sono fibre colorate inserite nell'impasto della carta. Alcune emissioni più datate incorporano semplici fibre colorate mentre più di recente sono state introdotte fibre fluorescenti alla luce ultravioletta.




banconota da 5 bolivares del 1989 del Venezuela

Coriandoli di sicurezza

Sono piccoli dischetti polimerici colorati che vengono mischiati alla carta durante il processo di fabbricazione o successivamente pressati a caldo sulla superficie. Spesso sono fluorescenti ai raggi UV o riflettenti per ostacolare la scansione o la copia.


retro di specimen di banconota da 2 dong del 1955 del Vietnam del Sud





TECNICHE DI STAMPA DI SICUREZZA

L'ideazione di dispositivi anti-contraffazione è un campo in continua evoluzione e segue diversi concetti: si va dall'inserimento di elementi "nascosti" nel design (come la presenza di microtesto non visibile a prima vista) allo sviluppo di tecniche di stampa complesse dall'effetto tridimensionale e difficilmente riproducibile a livello amatoriale, dall'adozione di elementi grafici di complessa riproduzione (come le immagini latenti, gli ologrammi, le immagini a registro bifacciale, la numerazione asimmetrica) fino a dispositivi che impediscono la scansione e la digitalizzazione del design delle banconote allo scopo di impedirne la riproduzione attraverso le comuni tecnologie commerciali.



Stampa ad intaglio

Il processo di stampa ad incisione restituisce una superficie stampata tridimensionale, in rilievo al fronte e concava al retro. A causa dell'alta complessità del processo di stampa la falsificazione di banconote a incisione risulta molto difficile e costosa. (vedi il mio articolo TECNICHE DI STAMPA)



dettaglio vecchia banconota da 20 euro

Microtesto

Parti del design della banconota contengono micro-lettere che risultano leggibili con una lente d'ingrandimento.


dettaglio vecchia banconota da 5 euro


Numerazione seriale asimmetrica

Recentemente molte emissioni vengono numerate con cifre asimmetriche, ascendenti o discendenti, in orizzontale e in verticale, in modo da rendere più complicata la falsificazione.
I numeri di serie sono stampati con inchiostri speciali che penetrano in profondità nelle fibre della carta e rimangono visibili ai raggi ultra-violetti nel caso fossero manomessi.







da banconota da 200 korun del 1998 della Repubblica Ceca da banconota da 10 ringgit del 2004 della Malaysia

Combinazione algoritmica di numero seriale, firma, data e denominazione

Le banche centrali approntano algoritmi per vincolare diversi elementi delle banconote quali il numero di serie, la data di emissione, la firma e la denominazione. Il falsario che non conoscesse l'algoritmo che regola l'assegnazione dei vari elementi a ciascuna banconota non riuscirebbe a far accettare le proprie banconote dalle banche.

Immagini latenti

Questa è una categoria di tecniche di stampa eterogenee che permettono di creare immagini che appaiono e scompaiono o che cambiano colore a seconda dell'angolo di incidenza della luce sulla superficie. Il metodo più comune è quello di utilizzare linee parallele disposte ad un determinato angolo di incidenza con quelle dello sfondo: le linee dello sfondo e quelle dell'immagine sono parte di un unico procedimento monocromatico di stampa (generalmente offset o intaglio) e quindi l'immagine risulta difficile da individuare ad occhio nudo ma si può intuire muovendo la banconota in controluce ad altezza occhio. Un altro metodo è quello del trasferimento di un disegno a rilievo tramite stampa a pressione. L'immagine risulta visibile guardando la banconota in orizzontale ad altezza occhio.









stampa a linee perpendicolari
da banconota della Tanzania da 5.000 shilingi del 2010
stampa in rilievo
da banconota del Nepal da 100 rupie del 2005
stampa a inchiostro cangiante
da banconota della Malaysia da 50 ringgit del 2001

Immagini a registro bifacciale

Sono immagini i cui elementi sono stampati alternativamente sulle due facce della banconota in modo che, se osservati in controluce, il loro comporsi rivela una immagine compiuta grazie al perfetto allineamento ("registro") del design al fronte rispetto a quello al retro. La necessità della perfetta coincidenza fronte-retro delle varie parti che costituiscono l'immagine rende questo dispositivo particolarmente complesso da riprodurre. Sono comuni nelle recenti emissioni in plastica ma presenti anche nelle recenti emissioni cartacee (ad es. negli Euro).


fronte retro sovrapposti
da banconota da 10 dollari del 2007 di Hong Kong

Dispositivi ad immagine cangiante

Sono immagini che cambiano colore o che rivelano dettagli e design diversi a seconda dell'angolazione da cui le si guarda. Le più comuni sono gli "ologrammi". Queste immagini sono progettate su una variante della tecnica utilizzata per produrre le superfici catarifrangenti: il dispositivo è costituito da più immagini bidimensionali disposte su piani diversi e muovendo la banconota alla luce il dispositivo visualizza alternatamente i diversi piani bidimensionali dando l'impressione di una immagine che varia al variare dell'inclinazione della banconota rispetto al punto di vista. Questi dispositivi sono replicati da originali creati attraverso tecniche molto complesse e di difficile riproduzione.










ologramma da angolazioni diverse inchiostro opticromatico

Inchiostro fluorescente

Elementi fluorescenti vengono spesso inseriti nel design delle banconote: essi sono invisibili alla luce normale ma si rivelano se illuminati dai raggi ultra-violetti (lampade UV).


vecchia serie euro ai raggi UV


Dispositivi anti-scanner/anti-copia

Sono immagini costituite da linee parallele o multidirezionali il cui spessore e/o la cui distanza reciproca rende impossibile la riproduzione attraverso scanner e stampanti comuni.


motivo a croci al retro della banconota da 50 sum del 1994 dell'Uzbekistan


Stampa laminare

Un foglio di alluminio viene stampato a caldo sulla carta e sovra-stampato con la tecnica della litografia. Grazie all'alta pressione esercitata durante l'applicazione della lamina sulla carta, parte del materiale metallico entra nelle fibre della carta diventando tutt'uno con essa.

 
stampa laminare su banconota da 1.000 shilingi 2010 (a sinistra) e da 5.000 shilingi 2010 (a destra) della Tanzania.




Per una panoramica più esaustiva è sicuramente utile il glossario di Regula.



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