DATAZIONE DELLE HANSATSU |
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Davide Oldrati © 2015 |
Ho parlato della suggestiva saga dell'unificazione del Giappone a proposito delle banconote feudali giapponesi (han-satsu) nell'articolo HANSATSU: LE BANCONOTE DEL GIAPPONE FEUDALE. In realtà il fascino misterioso di queste banconote risiede in parte nella loro storia ma anche nell'apparente indecifrabilità dei loro simboli. Se la semplice osservazione delle grafiche peculiari e delle figure mitologiche rappresentate ci regala un favoloso volo di fantasia, riuscire a decifrare l'anno e il luogo di emissione della banconota offre invece l'opportunità di risalire al contesto preciso e magari anche a qualche importante figura storica e, così facendo, alimentare il motore del collezionismo che è l'interesse. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IL CALENDARIO NENGŌ ()Cominciamo subito a scoprire come individuare l'era di emissione di una hansatsu. Innanzitutto dobbiamo chiederci: cos'è un'”era”?Un'era inizia in occasione di eventi importanti (ad es. l'insediamento di una nuova casata regnante) e termina quando viene meno la circostanza che ne ha dato inizio. Le ere Nengō non hanno una durata fissa e possono includere anche una ventina di anni quindi la sola indicazione dell'era Nengō non basta ad identificare precisamente l'anno di emissione di una banconota ma costituisce solo il primo passo. Il calendario Nengō () è un elenco di ere identificate in modo univoco dalla combinazione di due simboli chiamati Kanji. Questo calendario comincia nel 645 d.C. con l'era Taika ma a noi interessa solo la porzione di calendario relativa all'emissione delle hansatsu, e cioè dal 1600 al 1868, data della restaurazione imperiale di Meiji. |
particolare da un pannello del pittore Toyohara Chikanobu
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Ad esempio, la battaglia di Sekigahara, con la vittoria dell'alleanza dei feudi orientali capeggiata da Ieyasu Tokugawa sull'alleanza dei feudi occidentali di Ishida Mitsunari,
sancisce l'unificazione del Giappone sotto un unico shōgun. Essendo avvenuta nel 1600 appartiene alla storia dell'era Keichō, che dura dal 1596 al 1615 e vede
l'avvicendamento di due imperatori: Go-Yōzei e Go-Mizunoo.
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pannello raffigurante la battaglia di Sekigahara (1600)
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Come già detto, da sola l'indicazione dell'era Nengō non basta ad individuare un anno preciso, quindi dobbiamo cercare qualche ulteriore indicazione di tempo.
Se siamo fortunati, dopo l'indicazione dell'era possiamo leggere un numero che indica in quale anno di quell'era è stata stampata la banconota (vedi la TABELLA DEI NUMERI CINESI). Basterà
allora contare gli anni partendo dal primo anno dell'era per avere la data esatta di emissione:
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Peccato che non sempre abbiamo questa indicazione. In tal caso abbiamo bisogno di armarci di ulteriore pazienza e familiarizzare con una strana cosa chiamata “ciclo
sessagesimale” e con il concetto di tempo circolare.
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IL JIKKAN JŪNISHI ()Il Jikkan Jūnishi, noto in Cina come Gan Zhi, è un ciclo di 60 anni che si ripete circolarmente. Fino al secolo scorso, le amministrazioni di molti paesi dell'area asiatica di influenza cinese registravano il tempo secondo antichi calendari ciclici. La tradizione attribuisce l'invenzione leggendaria del Gan Zhi all'Imperatore Giallo e quindi fa iniziare la numerazione nel 2697 a.C. ma certi astrologi individuano una data ancora più antica. In Cina l'uso del sistema sessagesimale è ininterrotto da quell'epoca. Per usi amministrativi diventa comune a partire dalla dinastia Han Occidentale (202 a.C. - 8 d.C.) ed è basato sul calendario lunare: il capodanno cinese cade solitamente tra la fine di gennaio e la metà di febbraio. Il Giappone adotta ufficialmente il ciclo sessagesimale nel 604 d.C., primo anno del ciclo (kōshi). A prescindere dalla data di inizio di ciascun calendario, che dipende dalla particolare mitologia locale, la costante numerica di tutti è la sua durata di 60 anni, desunta dall'antico sistema di numerazione sumerico a base, appunto, 60. |
Disegno del Jikkan Junishi di Philipp Franz von Siebold (1831) - vedi copyright a fondo pagina |
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Il concetto di tempo ciclico è comune in tutta la zona dell'Asia di influenza cinese e si contrappone fortemente al concetto lineare di matrice occidentale.
Da esso deriva, ad esempio, il concetto brahmanico del ciclo di rinascite, da cui il saggio cerca di uscire attraverso la meditazione e la purificazione. In occidente tale
concetto ciclico è stato introdotto in maniera strumentale dal filosofo ottocentesco Friedrich Nietzsche, il quale parla di “eterno ritorno dell'uguale”
per illustrare in senso metaforico la sua iconografia del Superuomo come colui che, libero dal senso di colpa che divora l'uomo cristiano occidentale, gioisce all'idea che
la vita si ripeta all'infinito sempre uguale a sé stessa:
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Friedrich Nietzsche (1844-1900)
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“Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo,
ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa
sequenza e successione [...]” (da La Gaia Scienza)
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Fuor di metafora, il ciclo sessagesimale è in realtà solo un metodo, forse bizzarro ai nostri occhi, per contare il passare degli anni. Se preferite evitare la
complessa spiegazione della simbologia del ciclo sessagesimale e passare direttamente alla pratica della datazione potete fare click qui.
Come per il calendario Nengō, anche il ciclo sessagesimale fa uso di due Kanji per identificare i diversi anni: il primo kanji indica il Jikkan o elemento primale (nel ciclo sessagesimale cinese è chiamato “tronco celeste”), il secondo indica il Jūnishi o animale zodiacale (nel ciclo sessagesimale cinese è chiamato “ramo terrestre”). I 10 Jikkan
I 12 Jūnishi
La combinazione di questi due gruppi di simboli avviene come segue: 1. Jikkan 1 + Jūnishi 1 2. Jikkan 2 + Jūnishi 2 … 10. Jikkan 10 + Jūnishi 10 11. Jikkan 1 + Jūnishi 11 12. Jikkan 2 + Jūnishi 12 13. Jikkan 3 + Jūnishi 1 … 60. Jikkan 10 + Jūnishi 12 Il gruppo Jikkan si ripete per 6 volte mentre il gruppo Jūnishi si ripete 5 volte: in questo modo si ottengono tutte le 60 possibili combinazioni, ovvero si esauriscono tutte le possibili combinazioni dei due gruppi senza che si verifichi due volte la stessa combinazione. Chi ha familiarità con la matematica può semplicemente constatare che 60 è il minimo comune multiplo di 10 e 12. Di seguito l'intero ciclo sessagesimale. Jikkan Jūnishi |
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Se siete sopravvissuti alla complicata spiegazione del Jikkan Jūnishi e avete ancora energie residue, è arrivato il momento di vedere come utilizzare l'indicazione temporale da esso fornita allo scopo di datare le hansatsu. Siccome ricomincia da capo identico a sé stesso ogni 60 anni, ancora una volta l'indicazione del ciclo sessagesimale non basta da sola ad individuare l'anno di emissione di una hansatsu dato che non ci dice quanti cicli sono già passati dall'inizio dei tempi. Ma unendo l'informazione fornita dal calendario Nengō a quella fornita dal ciclo sessagesimale si ottiene l'indicazione esatta dell'anno di emissione. |
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Ora siamo in grado di leggere interamente anche la hansatsu del primo esempio: |
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Un'ultima precisazione in merito alle unità di misura "Monme" e "Mon": il Monme è un'unità di peso (3,75 grammi) e quindi si applica alle hansatsu che rappresentano delle quantità di determinati beni come, tipicamente, l'argento o il riso, mentre il Mon è un'unità di valore e quindi si applica alle hansatsu che rappresentano, come nel caso del nostro ultimo esempio, delle quantità di valuta. |