CURIOSITÀ


LO "STRANO CASO" DELLO SCELLINO SOMALO
Davide Oldrati © 2017


Grazie ad alcuni articoli in cui mi sono imbattuto per caso sulla rete (Koning, Symes e Luther) ho scoperto la storia incredibile dello scellino somalo.

La storia comincia nel 1991, anno zero per la Somalia, che esce dall'incubo del ventennio sanguinario di Siad Barre per entrare in un ventennio di anarchia. Dopo la caduta del regime di Barre nel gennaio del 1991, la Banca Centrale di Somalia chiude i battenti, la sua sede di Mogadisho viene saccheggiata e i forzieri svaligiati. Nei giorni successivi al saccheggio, le strade circostanti Corso Somalia, dove sorge l'edificio abbandonato della ex-banca di stato somala, sono coperte di banconote di piccolo taglio: praticamente prive di valore, i saccheggiatori hanno ritenuto inutile raccoglierle e le hanno lasciate sul selciato. Da allora, anche se rimasti "orfani" di ogni autorità e legittimazione, gli scellini hanno continuano regolarmente a circolare sui mercati.

Dopo che nel 2009 il governo federale di transizione ha ripristinato le funzioni della Banca Centrale, la Somalia è ancora in attesa dell'emissione del nuovo scellino, annunciata per l'inizio del 2017 ma non ancora giunta a compimento. Al momento (novembre 2017) lo scellino "orfano" non solo è ancora la valuta "legale" sui mercati della Somalia, ma ha addirittura trovato una paradossale stabilità.




La tendenziale stabilità dello scellino somalo è determinata dal fatto che non solo le vecchie banconote pre-belliche hanno conservato la validità di corso, ma ha trovato accoglienza sui mercati anche un gran numero di banconote stampate da vari capi clan e signori della guerra e immesse con successo nel corso degli anni nonostante la loro evidente falsità. Di seguito la tabella delle varietà di scellini "falsi" immessi sul mercato (la tabella è parziale..). Da notare che la maggior parte dei falsi reca la firma di Ali Abdi Amalow e la data 1996. Ciò è paradossale perché la Banca Centrale ha cessato di operare nel gennaio 1991 ed Amalow è stato nominato Governatore nell'ottobre 1990, poco prima della caduta di Barre, non facendo quindi in tempo a firmare alcuna emissione.


denom. emittente tipografo paese firme data font #serie serie dettagli
500 Mohamed Farah AideedBritish American Banknote Company Canada Ali Abdi Amalow, Hassan Elmi Barkhadle 1996 A A
1.000 Mohamed Farah AideedBritish American Banknote Company Canada Ali Abdi Amalow, Hassan Elmi Barkhadle 1996 A D
1.000 Puntland Pt. Pura Baru Kudus Indonesia Dr. Omar Ahmed Omar, Hassan Elmi Barkhadle1990B A-E? Lito; numerale "1000" viola
1.000 sconosciuto sconosciuto sconosciuto Ali Abdi Amalow, Hassan Elmi Barkhadle 1996 C M numero di serie a 6 cifre
1.000 sconosciuto sconosciuto sconosciuto Ali Abdi Amalow, Hassan Elmi Barkhadle 1996 C E, F, G, N, M numero di serie a 6 o 7 cifre

(Fonte Symes e Luther)


Ecco un esempio chiaramente incongruente di una banconota da 1.000 scellini datata 1996 e firmata da Ali Abdi Amalow (GUDDOOMIYAHA, Governatore):




Di seguito un esemplare di banconota da 1.000 scellini emessa dall'Amministrazione del Puntland (ho parzialmente cancellato i numeri di serie per motivi di copyright dal momento che ho preso l'immagine dal web). Si notino la differenza di colorazione della sovrastampa, la data e la firma congruenti e il diverso carattere dei numeri di serie:




Tra il 1996 e il 2003 si stima siano stati stampati e immessi sul mercato circa 600 miliardi di scellini "non ufficiali" da parte di varie fazioni in lotta. Almeno una di queste commesse monetarie ci coinvolge direttamente: secondo Symes, intorno a maggio 2000 Hassan Mohamed Nur Shatigadud, ex-colonnello del Servizio di Sicurezza Nazionale di Siad Barre e leader dell'Esercito di Resistenza Rahanweyn, avrebbe visitato l'Italia per acquistare una partita di banconote da 500 e 1.000 scellini, presumibilmente da far circolare nelle zone di Bay e Bakool sotto il suo controllo. È lecito domandarsi chi fosse l'interlocutore di Shatigadud ("berretto rosso", soprannome derivato dal suo ruolo nei Servizi), a me sono venute inevitabilmente in mente l'Officina Carte Valori e l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato...


Ecco una stima della quantità di scellini falsi emessa (fonte Symes e Luther):

emittente anno quantità emessa
(in miliardi di scellini)
denominazioni
Ali Mahdi Muhammad 1996 104 500, 1.000
uomini d'affari di Nord Mogadisho sconosciuto 90 500, 1.000
uomini d'affari del clan Aideed 1999, 2000 165 500, 1.000
Amministrazione del Puntland 1999 86 1.000
uomini d'affari del governo di transizione2001, 2002 90 1.000
Mohamed Nur Shatigadud 2000 sconosciuto 500, 1.000
uomini d'affari indipendenti 2001 60 1.000
TOTALE >595


Naturalmente i guadagni da signoraggio sulla stampa di banconote sono enormi: Luther stima in 4 centesimi di dollaro il costo di stampa di una banconota da 1.000 scellini prima del 1999 e in 3 centesimi successivamente (la linea verde nel grafico qui sotto). Prima del 1999, la banconota da 1.000 scellini scambiava dai 17 ai 13 centesimi circa quindi, almeno nel primo periodo, il signoraggio ha assicurato un ricavo del 300-400%. In seguito, l'afflusso incontrollato di valuta non ufficiale ha provocato un'inflazione consistente che, come per magia, si è assestata tendenzialmente sul costo di stampa della banconota. La progressiva convergenza del potere d'acquisto dei 1.000 scellini sul proprio costo di produzione ha ridotto il margine da signoraggio fino quasi ad annullarlo e il sistema ha trovato un equilibrio. L'andamento mostrato dal grafico evidenzia la tendenziale convergenza del valore in dollari della banconota da 1.000 scellini (in rosso) sul costo di produzione (in verde).
Finché c'è stato margine di guadagno, i capi clan e le varie autorità locali hanno stampato banconote non ufficiali e le hanno immesse sui mercati guadagnando la differenza tra il valore di scambio della banconota e il costo per produrla. Quando, a causa del continuo afflusso di valuta sul mercato, l'inflazione ha portato il valore di scambio della banconota sul suo costo di produzione, il margine di guadagno o "signoraggio" è venuto meno e anche la produzione di falsi è cessata. A sua volta, l'interruzione dell'afflusso di contante ha determinato il rimbalzo del valore di scambio visibile in corrispondenza della parte finale del grafico, a cavallo tra il 2011 e il 2013, e quindi un rinnovato interesse di signoraggio. L'equilibrio monetario che in questo modo si è venuto a creare sembra assolutamente naturale, non dipende cioè in nessun modo da una economia solida, da un PIL in crescita o da un governo stabile. La semplice dialettica tra inflazione e signoraggio basta a produrre una inaspettata stabilità.


Un effetto collaterale di questa dinamica è stato obbligare un'intera nazione ad una economia basata su una sola denominazione: dal momento che il costo per produrre una banconota da 500 scellini è praticamente lo stesso che per produrne una da 1.000, non vale la pena di commissionare partite di piccolo taglio e in breve nel paese non circolano che banconote da 1.000 scellini. Considerando che il valore di una banconota, nell'ultimo periodo, ha avvicinato il suo costo di produzione, possiamo immaginare i mercati somali invasi da montagne di banconote.

L'appellativo di "falsi" riferita a queste banconote autoprodotte è inesatta, in pratica perché trattasi di banconote valide e cambiate alla pari sui mercati della Somalia, in teoria perché non esistendo più un'autorità di emissione che detenga il monopolio della loro produzione, non c'è reato di falsificazione. Sono semplicemente "orfane" al pari delle banconote originali.

L'accettazione di queste banconote non ufficiali si spiega probabilmente con il potere di persuasione dei signori della guerra: la loro autorità avrebbe funzionato come garanzia di validità delle banconote autoprodotte o, più cinicamente, come deterrente per chi pensasse di non accettarle. Il rischio di vedersi tagliate le mani al rifiuto di accettare un pagamento in valuta non ufficiale mi sembra un ottimo requisito di validità.


Secondo la teoria nota come "Cartalismo" (Georg Friedrich Knapp) la garanzia sulla validità di una valuta è costituita da una "sovranità" che impone un obbligo di pagamento (es. tasse) espletabile esclusivamente con quella valuta.

I "NUOVI SCELLINI"

Un'ulteriore curiosità di questa storia è costituita dall'episodio dei postumi "nuovi scellini". Poco prima della caduta del governo di Barre (1991), a causa di una inflazione rampante, il regime pianifica l'emissione di "nuovi scellini", in tagli da 20 e 50, destinati a sostituire i vecchi, che circolano in tagli da 500 e 1.000, ad un tasso di 1:100 (1 nuovo scellino per 100 vecchi scellini). Nel frattempo il regime di Barre cade, l'ex-dittatore è mandato in esilio e la commessa dei "nuovi scellini" arriva in Somalia vari mesi dopo la chiusura e il saccheggio della Banca Centrale.


Banconota da 50 nuovi scellini:






Col paese nel caos e in assenza di ogni autorità nazionale, diversi miliardi di nuovi scellini vengono rubati da un potente capo clan di Mogadisho, Ali Mahdi Muhammad, che li immette sul mercato nel novembre 1991. A causa, però, del nuovo design e del nuovo taglio, l'accettazione di queste nuove banconote non trova larga diffusione ma rimane limitata alla zona di Mogadisho nord sotto il controllo del clan di Mahdi Muhammad. Sembra quindi verosimile attribuire all'autorità di Mahdi Muhammad la causa dell'accettazione di queste nuove banconote da parte dei mercati settentrionali di Mogadisho.

Tuttavia, lungi dall'essere convertibili 1:100 con i vecchi scellini, come programmato a suo tempo dalla Banca Centrale, le nuove denominazioni vengono scambiate addirittura sotto la pari. Infatti 1 nuovo scellino viene scambiato a soli 33 centesimi di vecchio scellino, un cambio di 3:1 anziché 1:100! È come se la novità del design e della denominazione abbia ostacolato e "deprezzato" la loro accettazione da parte della società che non le ha riconosciute valide non avendo sviluppato un'abitudine ad esse.


Questa dinamica psicologica è spiegata dal "Teorema della Regressione" di Ludwig von Mises: l'accettazione di una valuta in un dato momento è motivata dalla sua accettazione il giorno precedente, la quale fu motivata dall'accettazione il giorno prima e così via a ritroso fino al giorno (reale o mitico?) in cui quella valuta fu usata non come moneta, come mezzo di scambio, ma come merce di scambio (es. oro o riso..).





La Somalia post-Barre assomiglia a un drammatico esperimento di macroeconomia, sembra uno stress-test monetario per vedere cosa accade ad una valuta quando vengono meno le prerogative di autorità che la legittimano. Nel caso della Somalia la vita è andata avanti: l'autorità dei vari capi clan locali ha sostituito l'autorità della Banca Centrale e l'inerzia dei mercati ha favorito la continuità dello scellino, innescando dinamiche curiose che hanno influito sulla diffusione e sul tasso di cambio dei nuovi scellini. Un'economia mono-denominata e un'inflazione rampante sono stati il prezzo da pagare per trovare, infine, un equilibrio "naturale" sul costo di produzione della banconota da 1.000 scellini.




Edificio dela Banca Centrale di Somalia, ex-sede della Banca d'Italia, a Mogadisho (da Jiinwabi Media Network)


Nell'attesa che la rinata Banca Centrale di Somalia ripristini la sovranità monetaria con l'annunciata nuova emissione, la società continua a fare da sola, utilizzando la valuta che ha a portata di mano, al di là delle garanzie che può fornire una banca, o della stabilità che può offrire un'economia forte. Sembra una storia paradossale ma si riduce ad una considerazione banale: che la valuta è un elemento imprescindibile di una società moderna, una condizione essenziale per l'esistenza dell'economia di mercato. L'idoneità di un determinato mezzo convenzionale di scambio dipende da fattori contingenti (di volta in volta può essere l'obbedienza ad una autorità, l'abitudine, la disponibilità sul mercato o le aspettative sul futuro ecc...) ma la funzione della valuta, come strumento che ci permette di scambiare merci e conoscenze, non dipende in nessun modo da una banca o un governo.

"Valuta" è qualsiasi cosa i mercati convengano di utilizzare come unità di scambio. L'evoluzione dei mercati conduce ad una progressiva astrazione del concetto di valuta: dalle monete d'oro e argento alle banconote a corso forzoso, dalla parità aurea al bitcoin, la mia impressione è che le varie teorie macroeconomiche che si sforzano di definire la natura della valuta (i requisiti che la rendono tale) non facciano che rincorrere una realtà più veloce di loro.



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